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"Non sono qui", sagome di donna per raccontare l'universo femminile e le sue battaglie

"Non sono qui” è il titolo che l’associazione del Bangladesh ha deciso di dare alle sue celebrazioni per la Festa delle Donne. “Non sono qui” per dire in occasione della Festa della Donna, che proprio le donne, ogni giorno e non solo l’8 marzo...

"Non sono qui” è il titolo che l’associazione del Bangladesh ha deciso di dare alle sue celebrazioni per la Festa delle Donne.

“Non sono qui” per dire in occasione della Festa della Donna, che proprio le donne, ogni giorno e non solo l’8 marzo, devono difendersi da qualcosa, o da qualcuno. E che non hanno né voglia, né tempo di ripeterlo anche oggi. Per l’ennesima volta. E allora è meglio non esserci. “Non sono qui” perché servirebbe a qualcosa un ulteriore cartellone con la scritta “no alla violenza sulle donne”? “Non sono qui”, perché servirebbe a qualcosa che dei giornalisti facciano delle foto, come allo zoo, foto che metteranno poi su un giornale accompagnate da tante belle parole? Parole, che nel corso degli anni abbiamo capito non serviranno a niente? Una volta girata la pagina del giornale, della dignità delle donne se ne saranno già dimenticati tutti. Come sempre, anche quest’anno. Quindi le donne non ci saranno. Al loro posto, ci saranno delle sagome a rappresentarle, delle sagome, che potrete venire a visitare domani mattina, dalle 10, alle 13, sotto i portici di via Roma, che ripetano ciò che già sappiamo tutti, perché le donne, anche oggi, saranno impegnate a lottare per i loro diritti e per la difesa del proprio corpo a casa, sul luogo di lavoro e per la strada. Sagome parlanti, che racconteranno le violenze piccole, o grandi, che ogni donna subisce costantemente: NON SONO QUI perché non avevo tempo. La differenza nei redditi medi dichiarati al fisco tra uomini e donne italiane è del 33,4%. Ossia, per ogni 100 euro guadagnati dagli uomini, le donne ne hanno guadagnati 66,6. NON SONO QUI perché non avevo tempo. La settimana lavorativa media, considerando sia il lavoro retribuito sia quello familiare, è di 39 ore e mezza per gli uomini e di 46 ore e 52 minuti per le donne NON SONO QUI perché mi sto difendendo da violenze fisiche. Il 31,5% delle donne tra i 16 e i 70 anni (6 milioni 788 mila) ha subìto nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale: il 5,4% (1 milione 157 mila) le forme più gravi della violenza sessuale come lo stupro (652 mila) e il tentato stupro (746 mila). NON SONO QUI perché mi sto difendendo da violenze fisiche. Le forme più gravi di violenza sono esercitate da partner, parenti o amici. Gli stupri sono stati commessi nel 62,7% dei casi da partner, nel 3,6% da parenti e nel 9,4% da amici. NON SONO QUI perché sono a studiare. Le donne in età attiva hanno un maggiore livello di istruzione (il 53,8% delle donne ha un diploma o laurea a fronte del 49,2% degli uomini, soprattutto in ragione della maggiore incidenza di laureate). NON SONO QUI perché sto cercando lavoro. Nel 2016 il tasso di occupazione femminile tra i 15 e i 64 anni si attesta al 48,1%, con una distanza di 18,4 punti percentuali rispetto a quello maschile (66,5%). NON SONO QUI perché non sono più viva. Delle 149 donne vittima di omicidi volontari nel 2016, 76 sono state uccise dal partner o dall’ex partner e 33 da un parente. NON SONO QUI perché sono in maternità. La probabilità di lavorare con un contratto a tempo indeterminato o a tempo pieno per una donna rispetto a un uomo si riduce, dopo 36 mesi, 16%. Dopo venti mesi, la donna percepisce stabilmente circa il 12% in meno rispetto al reddito potenziale in assenza della nascita del figlio. La penalità reddituale raddoppia (intorno al 20% dopo sedici mesi) fra le donne senza un contratto a tempo indeterminato. Ripetendo la stessa analisi per i padri, la paternità non ha alcun impatto negativo sulla carriera lavorativa né sul reddito. NON SONO QUI perché non ho una voce in politica. Nel nostro paese ci sono solo due donne presidenti di regione. La quota delle assessore supera il tetto del 35%, ma la stragrande maggioranza delle incaricate si occupa di Affari sociali, Cultura e Lavoro: molto raramente delle cosiddette deleghe pesanti.

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