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Sanità: direttori generali, via libera alla nomina di Antonio D’Urso

La commissione Sanità ha espresso parere favorevole a maggioranza. Scaramelli: “Risposte convincenti ai cinque punti programmatici, il territorio chiede continuità e condivisione”

La commissione Sanità, presieduta da Stefano Scaramelli (Pd) ha espresso parere favorevole alla proposta di nomina di Antonio D’Urso nel ruolo di direttore generale dell’azienda sanitaria Toscana Sud-Est. Il parere è stato espresso a maggioranza con i voti favorevoli di Pd e Art.1-Mdp, il voto contrario di Lega, Movimento 5 stelle e Gruppo misto-Tpt, l’astensione di Sì-Toscana a sinistra.

Antonio D’Urso ha ripercorso le tappe fondamentali della sua carriera, che l’hanno portato ad assumere ruoli dirigenziali nelle aziende sanitarie e ospedaliere di varie regioni d’Italia: direttore sanitario prima nel Lazio, poi nella Asl di Prato; direttore generale all’Asl di Lucca, “dove sono uno dei quattro direttori generali che hanno contribuito al progetto di realizzazione del nuovo ospedale”, poi al San Camillo di Roma e, in ultimo in Sardegna, come direttore generale dell’Azienda ospedaliera universitaria di Sassari, incarico che ricopre da due anni e mezzo.

Sul nuovo incarico nella Asl Toscana Sud-Est, D’Urso ha riconosciuto il valore del lavoro svolto dal suo predecessore, Enrico Desideri: “Ha posto le premesse, il percorso di unificazione ora va fatto”.

Con queste priorità: “Il piano investimenti deve procedere velocemente; potenziamento di tutta la fase degli investimenti strutturali, impiantistici e tecnologici; politica dei disinvestimenti da fare in attenzione con il territorio; investimento tecnologico e infrastrutturale, per permettere alla comunità dei professionisti e ai cittadini di accedere ai servizi”. Poi, l’assetto della rete ospedaliera: “Il fabbisogno di posti letto in area medica è coperto all’80 per cento, questa quota va aumentata: posti letto in medicina e servizi di chirurgia, in un’ottica di rispetto della prossimità”. Il terzo punto, ha spiegato ancora D’Urso, “è lo sviluppo della rete territoriale, con una forte gestione delle liste di attesa. Non possiamo consentire che i nostri cittadini abbiano tempi di attesa per l’accesso alle prestazioni, non solo specialistiche ambulatoriali, ma anche di ricovero, non compatibili con i loro bisogni di salute”.

Stefano Scaramelli ha manifestato a D’Urso “l’esigenza di continuità e condivisione che arriva dal territorio”.

Con un obiettivo prioritario, “l’abbattimento delle liste di attesa e nuovo meccanismo di prenotazione, che nell’Asl Sud-Est non è ancora attivo”.

Cinque i punti programmatici presentati al futuro direttore generale: “Continuità sia sanitaria che amministrativa, rispondendo alla necessità di relazionarsi con i sindaci e condividere con il territorio ogni forma di scelta, raffrontarsi con le organizzazioni sindacali e muoversi in sintonia con ciò che il territorio chiede.

Conferma dell’attuale sistema di emergenza urgenza. Massima attenzione ai presidi ospedalieri periferici, in un territorio tanto vasto e disomogeneo come quello dell’Asl Toscana sud est. Valorizzazione del personale. Progettualità innovative, che sono state portate avanti in questi anni: penso ai temi della disabilità, della cronicità, a ciò che abbiamo iniziato a fare sull’autismo, sul dopo di noi e agli inserimenti socio lavorativi che danno dignità alle persone”.

“Condivisione e continuità sono due aspetti del mio programma”, ha risposto D’Urso. “Desideri ha fatto molto, l’azienda è disegnata, non c’è tempo per stravolgere il disegno e sarebbe negativo: va assolutamente realizzato, semmai implementato, modificato, integrato, non stravolto”. Riguardo al personale: “Ho visto che siamo in linea con la media nazionale, ma il territorio è frastagliato, vanno messe in pista tutte le possibili relazioni per stringere un patto che consenta adeguate garanzie del turnover, riduzione di tutte le patologie stress lavoro correlate e l’attività anche negli ospedali più periferici della rete”. D’Urso ha concluso il proprio intervento con un impegno, “che assumo davanti a questa commissione: lavorerò con serietà, dedizione ed entusiasmo”.

“Abbiamo accertato e valutato il valore del professionista e a conclusione di un mese di lavoro intenso”, ha dichiarato Scaramelli al dell’audizione. “L’obiettivo era duplice: tutelare il bisogno di salute dei cittadini senesi, aretini e grossetani e tutelare le aspettative di chi lavora in sanità”. Un lavoro del quale il presidente della commissione si assume la responsabilità e che, spiega il presidente, “ci porta oggi a dare il via libera al miglior manager possibile per il nostro territorio”. Seguirà la fase della verifica, ha ricordato il Scaramelli “come prevede la legge regionale”.

Il consigliere Jacopo Alberti (Lega), ha rivolto l’augurio di buon lavoro a D’Urso, riconoscendo “il curriculum di tutto rispetto del candidato”. Ha ricordato “le richieste di continuità che provengono dal territorio” e ha annunciato “il voto contrario della Lega, che non è sulla qualità del professionista, ma sulle politiche attuate dalla regione”.

Voto contrario ha annunciato anche Andrea Quartini per il movimento 5 stelle, “in coerenza rispetto al sistema di nomine politiche, che non ci piace. D’Urso ha esperienza importante e un curriculum di valore. Fa piacere che abbia riconosciuto che la criticità rispetto al fabbisogno di posti letto ci sono. Stesso discorso si può fare sulle valutazioni in merito alle liste d’attesa. Le polemiche interne al Partito democratico ci hanno lasciato molto perplessi”.

Il voto negativo annunciato anche da Monica Pecori (gruppo misto-Tpt) “non sulla persona ma sulle modalità di scelta, con l’augurio che possa essere realizzato appieno quanto promesso dal candidato”.

Il consigliere Enrico Sostegni (Pd), ha segnalato “il grande equivoco che continua sui criteri di nomina” e ricordato che il sistema di nomina, in Toscana come in altre Regioni, “non è politico, ma segue procedure modalità di scelta definite dalla legge”.

Il vicepresidente della commissione, Paolo Sarti (Sì-Toscana a sinistra) ha annunciato il voto di astensione: “Il curriculum è buono, ma è difficile valutare solo su quello. Ora bisogna mettere alla prova, vediamo come sarà svolto il lavoro”.

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