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"No a tagli per patronati e Caf". La Cisl di Arezzo si mobilità: "Parlamentari intervenite"

Il fronte office Inps della Valtiberina ha già chiuso i battenti mentre gli altri, seppure con difficoltà, riescono a fronteggiare le richieste presentate quotidianamente dai cittadini. Il grido dall’allarme arriva direttamente dalla Cisl di...

Il fronte office Inps della Valtiberina ha già chiuso i battenti mentre gli altri, seppure con difficoltà, riescono a fronteggiare le richieste presentate quotidianamente dai cittadini.

Il grido dall’allarme arriva direttamente dalla Cisl di Arezzo che, in linea con le altre realtà nazionali, punta il dito contro i paventati tagli a patronati e Caf. “Non è pensabile di risparmiare ancora su questi servizi – ha sottolineato Fabrizio Fabbroni della segreteria provinciale della Cisl di Arezzo – il nostro appello è indirizzato direttamente ai politici, ai nostri parlamentari in primis, affinché possano cambiare immediatamente rotta. Addirittura, per quello che quotidianamente vediamo ogni giorno, i patronati avrebbero bisogno di una maggiore autonomia economica in modo da fronteggiare le richieste e non gravare sulle tasche dei cittadini”. Nella legge di stabilità è infatti previsto un nuovo doppio colpo. Prima con un taglio diretto del fondo di finanziamento di 28 milioni di euro e poi con la decurtazione dell’aliquota di contribuzione dallo 0,207 allo 0,193, oltre alla riduzione dal 75 al 60% degli anticipi che vengono versati in base al monte contributi dell’anno precedente. “Siamo punto e a capo con un nuovo attacco al sistema dei Patronati e dei CAF - tuonano da viale Michelangelo - già lo scorso anno c’era stata una sforbiciata ed ora eccoci di nuovo alle prese con una nuova possibile decurtazioni, ma le domande dei cittadini alle quali noi rispondiamo gratuitamente, non sono diminuite, anzi. Ecco che, ancora una volta, dovremo mobilitarci per evitare la chiusura di un servizio essenziale visto che le normative in ambito previdenziale e fiscale sono sempre più complicate e difficili e l’utente non ha gli strumenti per fare da solo. Il nostro ruolo di assistenza, fin da quando siamo nati, e parliamo del 1949, lo abbiamo sempre svolto con competenza e gratuità. Ora questi tagli, se attuati, mettono fortemente in discussione. I Patronati ed i caf sono dei “front office” di base che sopperiscono a quella mancanza di rapporto diretto, sia di Inps, sempre più distante dai cittadini, sia della Agenzia delle Entrate”.
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