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Nasce l'infermiere di famiglia e di continuità. Soddisfatto il presidente dell'ordine aretino

“Quella della nascita della figura dell'infermiere di famiglia e di comunità in Toscana è decisamente una bella notizia per la nostra professione. Per questo come Ordini del territorio regionale abbiamo garantito un importante contributo al...

“Quella della nascita della figura dell'infermiere di famiglia e di comunità in Toscana è decisamente una bella notizia per la nostra professione. Per questo come Ordini del territorio regionale abbiamo garantito un importante contributo al contenuto della delibera che è stata approvata il 4 giugno e, soprattutto, alla sua attuazione”.

Il presidente dell'ordine delle professioni infermieristiche di Arezzo Giovanni Grasso commenta l'importante notizia, che ha già trovato spazio anche nei canali nazionali della Federazione vista la sua indubbia rilevanza. La delibera infatti, come accennato, istituisce ufficialmente in Toscana l’infermiere di famiglia e di comunità ed arriva al termine di un cammino che ha visto il contributo importante degli ordini delle professioni infermieristiche e all'impegno congiunto di assessorato, giunta, consiglio regionale e dirigenza infermieristica.

E' un impegno che, come sottolineato dal presidente Grasso, avrà la sua continuità visto che nella cabina di regia e monitoraggio regionale prevista saranno presenti proprio gli Ordini delle Professioni Infermieristiche insieme anche ai Direttori di Dipartimento Professioni Infermieristiche e ai Direttori di UF Cure Primarie, oltre alle componenti tecniche Regionali. Le caratteristiche del modello toscano saranno la prossimità alla famiglia e alla comunità secondo un criterio geografico di ripartizione del territorio, la proattività che si realizzerà attraverso la conoscenza della rete dei servizi nel proprio territorio orientandone e facilitandone l’accesso alla persona, l'equità attraverso l’analisi dei determinanti di salute, con particolare attenzione anche a quelli sociali, e ovviamente multiprofessionalità.

Nello specifico la delibera definisce l’infermiere di famiglia e di comunità (IFC) “il professionista responsabile della gestione dei processi infermieristici in ambito familiare. Promuove un'assistenza di natura preventiva, curativa e riabilitativa differenziata per bisogno e per fascia d'età, attraverso interventi domiciliari e/o ambulatoriali risposte ai bisogni di salute della popolazione di uno specifico ambito territoriale di riferimento”. L'IFC rappresenta l'evoluzione di funzioni professionali già svolte per la salute della collettività che il mutamento dei bisogni socio-sanitari dei cittadini rende necessaria per la qualità delle cure.

Gli ambiti di esercizio professionale dell'IFC sono il domicilio, l'ambulatorio, le strutture intermedie e residenziali e l'intera comunità. L’infermiere di famiglia gestirà i processi infermieristici in ambito familiare e di comunità di riferimento e opererà in collaborazione con il medico di medicina generale e il pediatra di libera scelta, il medico di comunità e l'équipe multiprofessionale per aiutare individuo e famiglie a trovare le soluzioni ai loro bisogni di salute e a gestire le malattie croniche e le disabilità.

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