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Aspettando il museo dell'oro: evento esclusivo targato Sugar per l'inaugurazione

Salvo imprevisti, l’inaugurazione del museo dovrebbe avvenire attorno al 20 di dicembre prossimo. Il piano terra del palazzo di Fraternita sarà la sede dove si articolerà il percorso

Un percorso rinnovato dove la maestria degli artigiani orafi sarà l’attrazione principale. Salvo imprevisti sotto l’albero di Natale gli aretini potrebbero trovare il nuovo museo dell’oro. Un progetto da tempo nelle intenzioni dell’amministrazione cittadina e adesso giunto alla fase esecutiva. Di fatto il piano è quello di creare un percorso dove esporre permanentemente i pezzi che costituiscono la collezione “Oro d’autore”. Una raccolta straordinaria la cui unicità è rappresentata non solo dalle mirabili abilità di realizzazione ma, anche, dalle firme dei bozzetti che contano di artisti del calibro di Gae Aulenti, Munari, Pistoletto, Arnaldo e Giò Pomodoro, Ferrè, Armani, Dolce e Gabbana tanti altri. E dunque come detto, salvo imprevisti, l’inaugurazione del museo dovrebbe avvenire attorno al 20 di dicembre prossimo. Il piano terra del palazzo di Fraternita sarà la sede dove si articolerà il percorso che svilupperà l’attuale tracciato de “I tesori di Arezzo”, mostra che attualmente consente di ammirare alcuni degli oltre 240 pezzi che costituiscono la collezione “Oro d’Autore”. Della gestione del nuovo spazio, nonché della sua valorizzazione, si occuperà la Fondazione Guido d’Arezzo e, come si evince dai contenuti del progetto, tra le priorità da assolvere ci sarà da subito quella relativa alla promozione turistica. In questo senso fondamentale sarà la sinergia con la Fondazione In Tour e Sistema Toscana. “Verrà ideato e creato un sito web dedicato, all’interno del quale sarà possibile prenotare la visita ed acquistare i biglietti - si legge nel progetto - L’inaugurazione sarà un evento esclusivo realizzato in collaborazione con Sugar Srl, al fine di creare interesse mediatico sul nuovo percorso”. Tra le attività previste c’è anche la creazione di una app “che sostituisce le semplici audioguide, dando così la possibilità all’utente di personalizzare il percorso di visita, di decidere quali temi approfondire. E una parte multimediale sarà, anche, inserita all’interno del percorso”.
Particolare attenzione verrà riservata all’aspetto socio economico e culturale del distretto orafo aretino e alla storia dei suoi giganti del settore tra cui, un nome su tutti, UnoAerre. Tra i piani futuri anche quello di dare forma a dei laboratori didattici per gli studenti delle scuole provinciali e non solo. “Esperienze che possono essere ripetute anche nei weekend per le famiglie e per i turisti presenti nella nostra città - si legge ancora - La funzione educativa deve essere svolta anche in collaborazione con le scuole che si occupano dell’arte orafa nel nostro territorio. Saranno previsti contest riservati agli studenti di questi specifici corsi di studio”.

Fondazione cultura: "Al lavoro per il nuovo museo dell'oro"

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