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Il ricordo / Pieve Santo Stefano

"Minà, l'amore per Pieve che aiutò il premio a diventare grande", il ricordo dell'Archivio dei diari

Nell'aretino c'è un luogo che era nel cuore di Minà: l'Archivio dei diari di Pieve Santo Stefano. Minà, amico di Saverio Tutino (fondatore dell'Archivio), è stato presente all'inizio della incredibile storia di questo luogo dove si conserva la memoria scritta degli italiani

Con i suoi reportage e le sue interviste ha raccontato un secolo intenso e complesso. Dalla carta stampata alle immagini tv, dai grandi campioni sportivi ai leader politici, ai personaggi dello spettacolo: Gianni Minà con i suoi racconti ammaliava tutti. Atteggiamento pacato, sguardo carico di energia. E una grande popolarità tra gli italiani, che lo apprezzavano. La notizia della scomparsa, comunicata ieri dai suoi familiari sui canali social, ha creato un'ondata di commozione. Anche nell'aretino, dove c'è un luogo che era rimasto nel suo cuore: l'Archivio dei diari di Pieve Santo Stefano. Minà, amico di Saverio Tutino (fondatore dell'Archivio), è stato presente all'inizio della incredibile storia di questo luogo dove si conserva la memoria scritta degli italiani. Quella che viene dal basso, fatta di piccole storie che si inseriscono tra le pieghe della Grande Storia. 

E proprio l'Archivio dei diari in un toccante post sulla sua pagina Facebook ha ricordato il giornalista: "Il Premio Pieve lo ha tenuto per mano lui nel 1985 come si fa con una creatura che deve muovere i primi passi. Gianni Minà è stata una presenza fissa e affettuosa quando il premio era un’iniziativa sconosciuta ai più e tutta da promuovere. E lui sicuramente ha avuto un ruolo importante per rendere il premio popolare e permettergli di farsi largo in mezzo a tante iniziative culturali, prendere il suo spazio, differenziarsi". 

Gianni Minà, foto Burroni

Il ricordo si fa ancora più intenso parlando della complicità con Saverio Tutino che "sul palco si è consolidata: eloquenti gli sguardi di questa immagine dell’8 settembre 1989. Minà a Pieve Santo Stefano in quegli anni era di casa. Lo conoscevano tutti, lo salutavano tutti, lo aspettavano tutti". 

L'ultima visita di Minà al Premio Pieve risale al 2014, quando si celebrò il 30ennale della manifestazione. 
"È tornato a festeggiare i 30 anni del premio - ricorda l'Archivio nel post - a parlare della Cuba vista da Saverio e raccontata nei diari che Tutino scrisse dal 1964 al 1968, editi da exCogita. Per le vie di Pieve ha potuto incontrare tante persone che lo ricordavano sul palco dei primi anni. Purtroppo non il suo amico Saverio. I capelli si sono nel frattempo sbiancati, le rughe segnano il tempo che passa. Ma lo sguardo è quello di sempre. 
Così, un altro pezzo della nostra storia se ne va. 
Ma noi continuiamo a trattenere tutti, nei ricordi, nelle immagini, nei video che ci regalano ancora l’emozione del “come eravamo"".

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