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Giovedì, 25 Aprile 2024
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"Mai più tragedie come all'Archivio di Stato". 1° maggio tra riflessione e lacrime, Arezzo tra le province con più morti bianche

In occasione della festa dei lavoratori, Acli e Mcl hanno voluto rendere omaggio ai due dipendenti dell'Archivio di Stato morti tragicamente a causa di una fuga di gas verificatasi nell'edificio il 20 settembre 2018.

“Ogni morto sul lavoro è una sconfitta per la società”. Una verità assoluta che Acli e Mcl di Arezzo, in occasione delle celebrazioni per il 1° maggio, hanno fatto propria una volta in più. Ed è proprio partendo da tale concetto che questa mattina, alle 9 in punto, le associazioni cattoliche hanno voluto commemorare Piero Bruni e Filippo Bagni, i due dipendenti dell’archivio di Stato morti tragicamente il 20 settembre 2018 per un malfunzionamento all’impianto di gas presente nella struttura. Un dramma enorme che, come ogni altro decesso prematuro, ha segnato e scosso pronfondamente l'intero territorio. 

Questa mattina i delegati Acli e Mcl, insieme alle vedove di Piero e Bruno, ai colleghi e don Alvaro Bardelli, hanno voluto ricordare i due aretini lasciando un mazzo di rose bianche su una delle scrivanie presenti nella sala di lettura intitolata alla loro memoria.“Come Acli e Mcl – si legge in una breve nota condivisa sui social - vogliamo ribadire che il lavoro è dignità, sicurezza e futuro. Ribadiamo che il lavoro costruisce la società. In questa Festa dei Lavoratori vogliamo ricordare chi con il lavoro ha sofferto e ha donato la propria vita come Piero Bruni e Filippo Bagni e, per questo motivo, ci siamo ritrovati nella sala dell'Archivio di Stato a loro dedicata per un momento di riflessione e per tenere viva la memoria. L'importanza di tenere alta l'attenzione verso la formazione e la tutela dei lavoratori devono essere tra i nostri primi pensieri perché ogni morto sul lavoro è una sconfitta per la società. Il lavoro deve essere infatti inteso nella sua più alta accezione di continuazione della creazione di Dio”.

"Mantenere vivo il ricordo di Piero Bruni e Filippo Bagni – dichiara il presidente Mcl, Maurizio Pagliai - la cui scomparsa ha lasciato due famiglie in notevoli difficoltà, e che avrebbe potuto essere evitata, è un impegno che l’Mcl di Arezzo intende portare avanti. Insistiamo molto sulla necessità di garantire la sicurezza in tutti i luoghi di lavoro, puntando sulla prevenzione e sulla formazione".

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Morti bianche e infortuni: l'indagine

Un momento di riflessione dal significato profondo anche, e soprattutto, in considerazione dei dati riguardanti le morti bianche e gli infortuni sul luogo di lavoro. Nei primi 3 mesi del 2022, nella sola provincia di Arezzo, sono in tutto due le persone decedute mentre si trovavano al lavoro. Il 25 gennaio perse la vita in una tramoggia per gli inerti Francesco Brenda mentre, l’11 aprile, è stato Enzo Boriosi, 65enne di Sansepolcro, a morire dopo essere stato schiacciato da lastre di vetro in un'azienda di San Giustino Umbro.

Una situazione allarmante alla quale si aggiungono le decine di incidenti avvenuti all’interno di cantieri e aziende. Non va meglio neppure nel resto della Toscana che, secondo una recente indagine dell’osservatorio Vega Engineering, sarebbe una delle cinque 'zone rosse' per incidenza di infortuni mortali sul lavoro in rapporto al numero di occupati e seconda per numero di vittime. Dal 1°gennaio al 31 marzo sono stati 15 i decessi. Lucca, Massa Carrara, Siena e Prato sono le province dove non sono stati registrati infortuni mortali. 6 le vittime a Firenze, ad Arezzo, Grosseto, Livorno e Pisa con 2, e a Pistoia 1.

La cerimonia al monumento ai caduti sul lavoro

Nella giornata, Acli e Mcl hanno organizzato anche un momento di raccoglimento al monumento ai caduti sul lavoro, in viale Mecenate dove è stata deposta una corona d'alloro. Presente anche il consigliere al comune di Arezzo, Simon Pietro Palazzo. Qui, il presidente del Movimento Cristiano Lavoratori ha voluto ricordare il compito dei cattolici impegnati nel sociale e sul fronte del lavoro. "Il primo maggio – ha osservato ancora il presidente dell’Mcl – deve essere un’occasione di riflessione e di impegno. Dobbiamo ricordare quelle persone che hanno dato la loro vita al lavoro. É giusto che chi ha la responsabilità si attivi per impedire la triste sequenza di morti bianche. Dunque, meno parole e più interventi efficaci e mirati, che fino a oggi sono sovente rimasti solo al livello di buone intenzioni. I morti sul lavoro, e per il lavoro, rappresentano una vergogna senza confini". 

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