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"Mi chiamavano mamma". Suor Rosalba e la storia del Thevenin

Sul portone in via Sassoverde le lettere in rilievo formano le parole "Istituto Thevenin", per suor Rosalba e per molti altri il nome corretto è quello di "Casa Thevenin". "Non è un caso se anziché istituto parliamo e parlano di casa - spiega la...

Sul portone in via Sassoverde le lettere in rilievo formano le parole "Istituto Thevenin", per suor Rosalba e per molti altri il nome corretto è quello di "Casa Thevenin".

"Non è un caso se anziché istituto parliamo e parlano di casa - spiega la religiosa - perché qui abbiamo sempre voluto creare le condizioni di vita familiare per le madri, le ragazze, i bambini che nel corso degli anni sono stati accolti".

Nella giornata in cui è stato presentato il nuovo Consiglio di Gestione della Fondazione Thevenin, suor Rosalba apre il suo libro dei ricordi partendo proprio da quel nome "Casa Thevenin".

"Questa mattina una ragazza che arrivò qui da bambina è tornata a trovarci perché sente ancora un forte legame con il Thevenin - racconta suor Rosalba che varcò per la prima volta la soglia dell'istituto circa 40 anni fa. Ricordo ancora cosa mi disse all'epoca una suora anziana che si occupava della cucina. Rimasi stupita da quanti bambini e bambine erano ospitati nell'istituto. Le chiesi come riusciva a seguire tutti quei ragazzi e lei mi disse 'questa è casa loro'. Mi colpì tantissimo quella frase e quella attenzione verso i bambini".

Un'attenzione che suor Rosalba ha poi rivolto a sua volta verso i bambini della "Casa Thevenin" tanto che una di loro la chiamava mamma.

"Una notte ad Arezzo fu trovata una bambina abbandonata sul cofano di un'auto - prosegue suor Rosalba. Arrivò qui che aveva appena due anni e per lei io ero la sua mamma. Mi chiamava proprio così. L'ho cresciuta fino a quando non ha trovato una famiglia molto in gamba che l'ha adottata. Come per altri bambini di cui mi sono occupata sono stata per loro un po' come una madre. Oggi invece faccio la nonna. Mi vengono a chiedere un cioccolatino, qualche biscotto...no, non li vizio è solo un modo per non farli sentire soli e far capire loro che siamo qui per aiutarli".

Uno sguardo al passato per puntare al futuro. Il nuovo Consiglio di Gestione della Fondazione Thevenin è stato rinnovato. Presidente è Sandro Sarri che sarà coadiuvato da Sandra Bianchini, Morena Berneschi, il geometra Sica, l'avvocato Maione, l'ingegner Enrico Bracciali e suor Amelia.

"Il nostro obiettivo? Sicuramente dare continuità al progetto educativo - spiega Sandro Sarri. Vogliamo far conoscere l'attività dell'istituto anche fuori Arezzo. Sicuramente dalla fine del 1800 quando fu fondato l'istituto ad oggi i problemi sono cambiati. Le esigenze sono diverse ma l'attenzione dell'istituto resta particolarmente alta per i minori, le madri e i nuclei familiari in difficoltà".

Twitter @MatteoMarzotti
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