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Meningite C: 4 anni di allarme. Dai primi casi arrivati via nave, ai vaccini a tappeto

Il 2016 in provincia di Arezzo va concludendosi con con 4 casi di meningite, nessuno fatale e nessuno legato al meningococco C, quello più pericoloso. Nell'anno precedente i casi erano invece stati tre, di questi uno di tipo C che, ad aprile portò...

Il 2016 in provincia di Arezzo va concludendosi con con 4 casi di meningite, nessuno fatale e nessuno legato al meningococco C, quello più pericoloso. Nell'anno precedente i casi erano invece stati tre, di questi uno di tipo C che, ad aprile portò al decesso una ragazza di 31 anni, residente a Montevarchi.

E proprio nel 2015 la Regione Toscana ha avviato un'indagine conoscitiva che approfondire i perché dell'alta concentrazione di casi del temuto ceppo St-11.

E' emerso come non ci fossero casi documentati in Italia prima del 2012, se non nel Nord (due casi a cavallo tra il 2007 e il 2008). Dal 2012 gli episodi in Toscana si sono moltiplicati, tanto da indurre la Regione a vaccinazioni a tappeto tra il 2015 e il 2016. I primi casi di ceppo St-11 in Toscana sono stati quelli della nave da crociera Msc Orchestra, che approdò a Livorno nell'ottobre 2012: fu un episodio abbastanza clamoroso, con 4 casi di contagio tra il personale di bordo e uno degli ammalati morì.

Un'indagine del giugno 2015 di Repubblica, documentata con ricostruzioni dell'Istitito superiore di sanità e della Regione Toscana, cerca rintracciare l'origine della diffusione del ceppo in Toscana, a partire da quei primi 4 casi del 2012. Uno dei cosiddetti "Pazienti zero", chef de rang della nave originario di Sorrento, venne infettato per primo insieme a tre colleghi stranieri: lui è sopravvissuto al meningococco C. Si chiama Antonino Apreda, oggi sta bene anche se ha perso una gamba a seguito della malattia, e recentemente ha raccontato la sua storia al Tirreno.

Lo stesso giornale, a inizio 2016, ha tentato di tracciare una mappa dei casi più gravi di meningite in Toscana, evidenziando come la scia segua il corso dell'Arno, partendo dall'Aretino, fino ad arrivare a Pisa. Anche se probabilmente il corso d'acqua nulla c'entra con il contagio, semplicemente le vallate dell'Arno sono le zone più densamente popolate della Toscana e, per questione di grandi numeri, anche quelle più colpite dalla meningite.

L'unico argine possibile ad una malattia che spaventa per l'elevato tasso di mortalità resta il vaccino. A fine novembre erano oltre 60mila gli aretini che si erano vaccinati e dopo l'ultimo caso di un bimbo di 22 mesi ucciso dalla meningite nel Fiorentino, l'assessore regionale alla sanità Stefania Saccardi ha rinnovato l'appello a sottoporsi all'iniezione.

@MattiaCialini

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