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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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L'abbraccio di Arezzo all'Ucraina in piazza Santa Croce, si collega Zelensky: "Fermate la Russia"

Nutrita la rappresentanza aretina alla grande manifestazione di Firenze promossa dal sindaco Dario Nardella. Ha preso la parola anche il primo cittadino di Arezzo, Alessandro Ghinelli: "Sì la dialogo, no alla guerra"

Tanta Arezzo ha preso oggi parte oggi alla grande manifestazione "Cities stand for Ukraine" in piazza Santa Croce a Firenze. Esponenti politici, amministratori, semplici cittadini si sono recati nel capoluogo toscano per prendere parte al partecipatissimo evento, voluto dal sindaco di Firenze Dario Nardella.

La città di Arezzo ha aderito all'appello di Nardella, in primis organizzando in piazza della Libertà, in mattinata, una manifestazione locale a sostegno dell'Ucraina. Nel pomeriggio c'è stata poi la partecipazione all'evento fiorentino. Anche il sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli ha preso parola nel corso del pomeriggio.

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Ghinelli in piazza Santa Croce

Circa 20mila partecipanti

In piazza c'erano i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Landini, Sbarra e Bombardieri, e poi i segretari di Pd Letta, di Azione Calenda, di Iv Renzi, di Sinistra Italiana Fratoianni. Tantissime le bandiere della pace e quelle giallo e azzure, i colori dell'Ucraina. Tra i momenti più significativi del pomeriggio fiorentino c'è stato l'intervento del presidente ucraino: "Questa guerra non è stata iniziata da noi", si tratta di "un' invasione cinica e crudele della Russia". Volodymyr Zelensky è intervenuto in diretta video dall'Ucraina, parlando di fronte ai 20mila manifestanti.

L'intervento di Zelensky

"Questa non è una guerra contro l'Ucraina ma contro l'Europa, contro i valori che ci uniscono. Sono certo che cercherete di fermare la guerra come stanno facendo gli ucraini", ha proseguito Zelensky, come riportato da FirenzeToday. "La Russia sta distruggendo intere città. Mariupol è completamente assediata e bombardata 24 ore su 24. Lanciano i razzi e distruggono ospedali pediatrici. Questo è odio. Sono 79 i bambini uccisi. Non dimenticare questo numero: 79".

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Zelensky in collegamento (Foto FirenzeToday)

L'appello di Nardella

"Siamo orgogliosi di far parte del nostro Paese ma non per questo siamo nazionalisti. Vogliamo costruire ponti non muri. I cittadini ucraini sono anche di Firenze e di tutte le città d'Europa. Vogliamo l'Ucraina in Europa. Per noi gli Ucraini sono già europei", ha detto Nardella, citando David Sassoli. "Siamo qui per chiedere al governo russo, con tutto il fiato che abbiamo in corpo: fermatevi, fermatevi per favore, prima che le macerie possano seppellire ogni iniziativa diplomatica, fermatevi e ascoltate la voce che viene dalle piazze europee, perché vogliamo la pace". La manifestazione si è chiusa sulle note di Imagine di John Lennon.

Il discorso di Ghinelli

“E' stata una intera giornata dedicata alla pace – ha commentato in sindaco di Arezzo -. Tutti noi sindaci abbiamo testimoniato la volontà decisa e ferma delle nostre comunità di scegliere il dialogo e di cessare immediatamente la guerra, vera sconfitta per tutti. Lo abbiamo fatto davanti alla chiesa francescana più grande del mondo, custode di cinque secoli di storia del pensiero, dell'arte, e della cultura. E questo, a conferma che il concetto di pace non può prescindere dalla conoscenza, dalla bellezza, dalla grazia, delle quali il nostro Paese è custode”, ha detto ancora sindaco Ghinelli. “Ho ricordato che la nostra è una città solidale e generosa, che da sempre si caratterizza per una consapevole vocazione alla pace che si fa realtà nei luoghi sacri che la circondano, e che oggi è rappresentata dalla realtà a suo modo rivoluzionaria di Rondine. E ho ricordato il ruolo dei sindaci, in prima linea per rispondere alle aspettative, alle necessità, alle speranze delle nostre comunità. E infine, ho citato Giorgio La Pira, sindaco illuminato e simbolo di questo ruolo istituzionale: ‘la terza guerra mondiale è ormai fisicamente impossibile: perché se gli uomini la faranno, essi faranno una sola cosa: distruggeranno il mondo; spezzeranno la terra; sradicheranno da essa il genere umano’”.

Le parole del presidente Giani

"Mi auguro che la tregua ci sia - ha detto il presidente della Toscana Eugenio Giani - e che anche a partire da una manifestazione come quella di oggi si possa avviare una trattativa che contribuisca a creare davvero le condizioni per fare tacere i fucili, spegnere la voce della guerra e far parlare quella della pace. Questa piazza aiuta l'Europa a dare voce all'aspirazione di tutti e spinge per far ritrovare quel senso di umanità anche in chi ha deciso, senza motivi plausibili, l'invasione dell'Ucraina. Me lo auguro quando vedo i bambini orfani che stiamo ospitando in Toscana, per i ragazzi che abbiamo visto anche stamani al centro accoglienza e che arrivano qui senza un euro e soltanto uno zainetto sulle spalle. Per queste persone che fuggono ma che stanno dimostrando di essere un popolo vivo, un popolo che sento vicino e che sono convinto sarà protagonista dell'Europa di domani". 

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