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Mamme di due gemelli ma solo una può essere registrata all'anagrafe. Il caso in tribunale

La storia della coppia di Anghiari che, tramite l'avvocato Ramona Borri, si è rivolta al tribunale per veder riconosciuti i diritti di entrambe le mamme. A novembre la decisione dei giudici

Il ricorso è stato presentato nei giorni scorsi, e nel giro di pochissimo tempo è stata fissata l'udienza. Il responso dei giudici potrebbe fare giurisprudenza. Ma dietro a quelle carte presentate dall'avvocato Ramona Borri al tribunale di Arezzo, dietro alle parole che pronuncerà il giudice, c'è una storia di grande amore. Quella di una famiglia che poco meno di tre mesi fa ha avuto la gioia di veder nascere due gemellini. Ma che allo stesso tempo si è scontrata con un vuoto normativo che impedisce alle due mamme, coppia "same sex", di poterli entrambe riconoscere all'anagrafe come legittime madri. 

La famiglia vive ad Anghiari ed è presso l'ufficio anagrafe di quel comune che Anna ed Elena (nomi di fantasia) si sono scontrate con l'assenza di leggi che possano regolare un caso come il loro. Di fatto solo la donna che ha partorito i due bimbi è stata registrata come madre, mentre la compagna - che sarebbe la madre biologica dato che gli ovociti fecondati erano i suoi - non può riconoscerli.

A decidere adesso saranno i giudici: l'udienza in camera di consiglio è fissata per il prossimo 3 novembre di fronte ad un collegio composto da tre donne. La presidente sarà Lucia Faltoni, a latere Alessia Caprio e la giudice onoraria Cristina Colombo. 

La vicenda

La storia di questa coppia - che da anni ha una importante relazione coronata con una unione civile nel 2021 - ha inizio lo scorso ottobre quando Anna ed Elena si sono recate in Spagna dove, in una clinica per la fertilità e la procreazione medicalmente assistita, hanno avviato il loro percorso per diventare genitori.

Dapprima una delle due si è sottoposta alla fecondazione artificiale eterologa. Poi gli embrioni sono stati trasferiti nell'utero della compagna per motivi medici: in quel modo la gravidanza sarebbe stata più sicura. Tutto è andato per il meglio. La gravidanza è giunta al termine e il 14 giugno scorso sono nati due spledidi gemelli. Un sogno divenuto realtà, anche se con un piccolo grande neo: quello scoperto andando all'ufficio anagrafe. 

"La normativa italiana ha una grande lacuna in questo senso  - spiega la legale Ramona Borri -. Non stiamo facendo una battaglia di genere, ma lottiamo per tutte quelle coppie, che si trovano nella stessa situazione delle mie assistite. Ovvero che hanno avuto figli in seguito a fecondazione eterologa. Perché non dimentichiamo che a causa di questo vuoto normativo si rischia di non poter tutelare neanche i minori che si trovano in questa situazione". Quei bambini cioè che, pur avendo due genitori, hanno solo una mamma o un babbo legalmente riconosciuto. Con tutte le conseguenze legali che ne possono derivare. 

La parola adesso passerà ai giudici: con la loro sentenza potrebbero riempire questo vuoto normativo. 

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