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Maltempo. Vasai chiede lo stato di emergenza. Dighe sull'Arno, Enel: "Sentinelle del fiume"

Ha preso carta e penna ed ha scritto una lettera, indirizzata al governatore della Regione Toscana Enrico Rossi, richiedendo lo stato di emergenza. E' il presidente della Provincia di Arezzo Roberto Vasai, all'indomani della violenta ondata di...

Ha preso carta e penna ed ha scritto una lettera, indirizzata al governatore della Regione Toscana Enrico Rossi, richiedendo lo stato di emergenza.

E' il presidente della Provincia di Arezzo Roberto Vasai, all'indomani della violenta ondata di maltempo che ha flagellato buona parte del territorio, ad annunciare l'avvio delle procedure per la richiesta di stato di emergenza.

La documentazione, completa anche di un'accurata relazione di quanto accaduto nelle scorse ore ad Arezzo e nelle sue valli, arriverà presto sul tavolo della Regione.

Il testo della lettera

“Gentile Presidente, in data 6 Novembre 2016 si è verificato un evento calamitoso che ha provocato ingenti danni sia al patrimonio pubblico che a quello privato e delle imprese locali su tutto il territorio della Provincia di Arezzo. Le copiose precipitazioni hanno provocato numerosi straripamenti dei piccoli corsi d'acqua che in alcune aree cittadine hanno determinato allagamenti di fondi, scantinati e sotto passi stradali.

La circolazione anche sulle strade principali è stata interrotta in più punti a causa dello straripamento delle acque. Alcune abitazioni sono rimaste isolate a causa del cedimento degli attraversamenti dei corsi d'acqua e a titolo precauzionale sono state attivate, in alcune aree, le procedure di evacuazione previste dai Piani Comunali di Protezione Civile. Al fine di coordinare tutti gli interventi è stata attivata immediatamente la Sala Operativa Provinciale di Protezione Civile, che in accordo con la Prefettura di Arezzo ed i Centri Operativi Comunali ed Intercomunali, ha consentito di coordinare in maniera tempestiva i soccorsi e le attività di ripristino, in particolare della viabilità.

La Provincia ha avviato le procedure previste dalla normativa vigente L.R. 67/2003 e successive modifiche e regolamenti attuativi per il riconoscimento dello stato di emergenza da parte della Regione Toscana, che verrà perfezionata nei prossimi giorni con un dettagliato resoconto di quanto accaduto in tutto il territorio provinciale”.

Dal punto di vista invece infrastrutturale, è Enel Produzione a prendere la parola per quello che riguarda gli impianti presenti nel territorio aretino e situati lungo il corso dell'Arno nei pressi de La Penna e Levane.

"In riferimento alla gestione degli invasi di La Penna e Levane - fanno sapere Enel Produzione - che si tratta di sbarramenti fluviali utili alla produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile e all’ecosistema circostante ma, per le loro caratteristiche, non determinanti per la “laminazione”, ovvero l’attenuazione, di un evento di piena. Gli invasi svolgono un’importante ruolo di “sentinella” del fiume, informando le autorità competenti ogni volta che le portate in transito dalle dighe superano determinate soglie: la comunicazione viene fatta all’Ufficio del Governo di Arezzo, all’Ufficio del Governo di Firenze, al Servizio di Protezione Civile Centro Situazioni della Provincia di Arezzo, al Centro Operativo di Piena di Arezzo, all’ufficio Difesa del Suolo Provincia di Firenze, alla Centrale Operativa Provincia di Firenze, all’Ufficio Tecnico per le dighe di Roma, all’Ufficio tecnico per le dighe di Firenze e al Centro Funzionale Regionale della Toscana, come previsto dai vigenti Documenti di Protezione Civile. Anche in occasione del maltempo, abbattutosi sulla Toscana sabato e domenica, Enel Produzione ha svolto in pieno il proprio compito facendo comunicazioni regolari ed effettuando l’unica gestione possibile dei due invasi che, una volta pieni, diventano “trasparenti” rispetto al corso del fiume e lasciano transitare acqua senza alcuna possibilità di trattenerla".

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