Madonna del Parto, il sindaco di Monterchi: "Non accettiamo che un burocrate ci dica cosa fare"
Alfredo Romanelli commenta la sentenza del Consiglio di Stato secondo la quale ''l'affresco" è "inscindibile dalla prima sede'', ovvero la chiesa di Santa Maria Momentana
'''Non accettiamo decisioni che non prevedano la partecipazione della popolazione di Monterchi che da sempre ha tutelato questo affresco e non accettiamo che un burocrate da Roma ci dica quello che dobbiamo fare''.
A dirlo è il sindaco di Monterchi, Alfredo Romanelli, che commenta così la sentenza del Consiglio di Stato secondo la quale ''l'affresco" è "inscindibile dalla prima sede'', ovvero la chiesa di Santa Maria Momentana.
Dopo aver ripercorso la storia dell'opera, la sua posizione originale, un primo spostamento in una cappella e poi, successivamente al restauro, nella sede attuale, nella ex scuola elementare di via della Reglia dove è stato realizzato un museo e le varie diatribe fra i diversi enti.
''L'opera – ha detto ancora il primo cittadino – e la cappella sono entrambi di proprietà del Comune, per cui noi pensiamo che non sia possibile fare alcunché senza un accordo con questa comunità''.
Agguerrito come non mai, Romanelli lancia anche un appello alla politica perchè ''riprenda in mano il suo ruolo e che anche su questi temi delicati e importanti si faccia sentire e dica la sua e non lasci le decisioni in mano a burocrati romani o alle carte bollate: un fatto politico che va gestito anche dalla politica''.
Adesso però c'è la sentenza del Consiglio di Stato, secondo cui l'affresco dovrebbe tornare in quella cappella, nel cimitero di Monterchi. ''Un luogo non adatto'' ha ribadito il sindaco.
In ultimo il primo cittadino lancia anche una provocazione: ''Immaginiamo la Madonna del Parto, simbolo della maternità e della fertilità in un cimitero...''