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Madonna del Parto, altra bocciatura dal ministero: "Inammissibile una collocazione alternativa all'originale"

I parlamentari Mugnai e D'Ettore hanno presentato una interrogazione al ministero in cui chiedevano di dare tempo al Comune per trovare collocazioni alternative a via della Reglia. La risposta del sottosegretario

"Non si ritiene ammissibile la possibilità di "alternativa" alla collocazione nella cappella del Cimitero della Madonna del Parto: tale ipotesi sarebbe in contrasto con quanto giudicato dalla sentenza del Consiglio di Stato che ha ravvisato l’indissolubile legame identitario dell opera con il sito della cappella di Momentana". Si chiude con questa frase la risposta del ministero della Cultura all'interrogazione dei deputati Stefano Mugnai e Maurizio D'Ettore di Coraggio Italia in merito alla collocazione del capolavoro di Piero della Francesca. Dopo la sentenza del Consiglio di Stato il Comune di Monterchi ha incontrato il sottosegretario Lucia Borgonzoni: dal vertice era emersa un'apertura rispetto alle richieste dell'amministrazione e il sindaco, Alfredo Romanelli, ha parlato di un percorso da avviare insieme. 

“Bene che il ministero della Cultura, attraverso Borgonzoni, abbia assicurato l’apertura di un percorso di condivisione tra il dicastero stesso, il Comune di Monterchi, la Soprintendenza competente e la Regione Toscana al fine di  individuare una soluzione esaustiva in merito all’ubicazione dell’affresco della "Madonna del Parto" di Piero della Francesca - commentano i parlamentari a margine del question time in commissione Cultura di Montecitorio -. Molto meno bene quando il sottosegretario comunica la volontà di cambiare la posizione dell’opera, per riportarla, eventualmente, alla cappella cimiteriale del comune di Monterchi”.  

La richiesta inoltrata al Governo dai parlamentari era quella di dar vita ad un tavolo tra gli enti preposti e il Comune di Monterchi per trovare una collocazione definitiva per l’affresco che potesse valorizzare l’opera.

“Per stessa ammissione del Sottosegretario la cappella del cimitero - aggiungono Mugnai, D'Ettore e Vietina - non è adeguata ad ospitare un’opera del genere e probabilmente, aggiungiamo noi, non lo sarà mai, neanche dopo i lavori di ristrutturazione. Lavori che ad oggi nessuno sa chi debba realmente svolgere. Il modo migliore per valorizzare la Madonna del Parto sarebbe tenerla dov’è: e cioè nel museo in cui è conservata adesso, in una teca dotata di microclima e luce a fibra ottica”.

La risposta del ministero non prende in considerazione questi aspetti. Il testo fa riferimento però alle opere svolte nell'attuale sede e sottolinea come l'investimento fu fatto escludendo comunque il riconoscimento museale. Si legge infatti:

"Relativamente al Mueo della Madonna del Parto (ex scuola Reglia) si fa presente che la Soprintendenza nel 2015 aveva autorizzato le opere esterne, ma nello spirito di leale collaborazione istituzionale al fine del superiore interesse di tutela dell’edificio nel quale l’opera di Piero in quel momento si trovava ricoverata, escludendo il riconoscimento museale tanto da sospendere “ogni determinazione circa le opere interne in attesa della definitiva condivisione fra le istituzioni interessate relativa all’ubicazione dell’affresco della Madonna del Parto”. Non risulta poi agli atti d’ufficio che per l’importo indicato di 500.000 euro siano stati gestiti dall’allora Soprintendenza di Arezzo finanziamenti ministeriali per lavori sull’immobile ex scuola Reglia".

Per il capolavoro di Piero della Francesca, che per secoli è stato venerato dalle gestanti e che oggi attira l'attenzione di turisti e appassionati d'arte, la collocazione resta un enigma.  

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