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"Licenziato dalla Borri, chiediamo il reintegro", campagna dei Cobas per un lavoratore

Una manifestazione e una conferenza stampa dei Cobas di fronte ai cancelli della Borri di Bibbiena per manifestare contro un licenziamento. A rimanere senza lavoro è David Puri "padre di famiglia - si legge in una nota del sindacato -con 2 figli...

Una manifestazione e una conferenza stampa dei Cobas di fronte ai cancelli della Borri di Bibbiena per manifestare contro un licenziamento. A rimanere senza lavoro è David Puri "padre di famiglia - si legge in una nota del sindacato -con 2 figli piccoli ed un mutuo per la casa da pagare, rappresentante dei Cobas".

A sostenere il lavoratore erano presenti Federico Giusti e Gianni Bassani della Confederazione Cobas con gli esponenti del Comitato Acqua Pubblica di Arezzo.

"David, dopo 15 anni di lavoro senza mai ricevere alcuna contestazione, nel giro di pochissimo tempo è stato colpito da numerosi ingiusti e infondati provvedimenti disciplinari che sono poi culminati nel licenziamento pochi giorni dopo la nascita del suo secondo figlio. In questo breve lasso di tempo David, nell'ambito della sua attività sindacale, aveva portato all'attenzione dei lavoratori e dell'opinione pubblica l'anomala apertura della cassa integrazione a soli 3 mesi dalla fusione Astrid-Borri, una fusione tra 2 aziende sane che avevano sempre avuto bilanci in attivo e che mai, prima di allora, avevano avuto bisogno di ammortizzatori sociali. In occasione della fusione Astrid-Borri, i Cobas e David in prima persona furono gli unici a rivendicare l'estensione della contrattazione aziendale vigente in Borri ai lavoratori provenienti dalla Astrid, una proposta che strideva con gli obiettivi della proprietà di contenere il costo della forza lavoro".

"Sulla testa di David - proseguono i Cobas - non solo il licenziamento ma anche una possibile richiesta di risarcimento danni per decine di migliaia di euro dall'azienda Borri per asseriti danni causati da presunti errori sul lavoro dei quali David è del tutto estraneo.

Come se non bastasse, in data 3 febbraio sulla stampa locale sono apparse dichiarazioni della Borri che dipingono David come un lavativo, un assenteista che non si presentava mai al lavoro. Una colossale bugia, l'azienda sa bene che le assenze di David erano dovute alla cassa integrazione (David è risultato il lavoratore più sospeso in cassa integrazione su un totale di 200 dipendenti), ai congedi di paternità, diritti acquisiti ed esigibili non assenteismo!

Con la conferenza stampa di ieri, i Cobas hanno dato il via ad una "campagna per il reintegro di David e per denunciare, in tempo di jobs act, tutte le innumerevoli situazioni che vedono soccombere i lavoratori e le lavoratrici.

Organizzeremo degli incontri pubblici - annunciano i sindacalisti - per discutere di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro perché ci sono giunte segnalazioni da parte di lavoratori di aziende in cui la sicurezza non è un tema all'ordine del giorno.

Facciamo appello agli amministratori locali perché si interessino a quanto succede nelle aziende del territorio, non solo nella Borri dove è attualmente aperta una procedura di riduzione del personale, ma anche in altre realtà dove sono spariti di recente centinaia di posti di lavoro. Chi amministra il territorio non può più permettersi di volgere lo sguardo altrove."

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