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Lfi e Provincia, la verità di un socio privato. Vignaroli: "Questi i numeri e i rischi per i cittadini"

La verità di un socio privato. Luigi Vignaroli che possiede 5 azioni di Lfi vuole fare chiarezza. Lo abbiamo intervistato per capire meglio la vicenda che riguarda la volontà di uscire dalla Ferroviaria da parte della Provincia di Arezzo e che ha portato i due enti a scontrarsi a suon di carte bollate in tribunale.

Quale è la realtà dei fatti?

"Ho letto quello che ha dichiarato alcuni giorni fa la Provincia, chiede soldi in cambio della vendita delle sue azioni, ma in realtà di soldi ne ha già presi molti."

Ricostruiamo insieme allora:

"La Provincia di Arezzo è socia dal 1968. Nel 2002 ha venduto gran parte delle sue quote, ma fino a quel momento ha fatto versamenti per aumenti di capitale o altre operazioni 7.937.374 euro. Nel 2002 la vendita di azioni di Lfi porta nelle casse della Provincia 9.012.509 € ai quali si devono sommare rimborsi per 3.508962 avuti nel corso del tempo. Quindi è facile desumere un utile di 4.584.097."

E adesso?

"Gli è rimasto il 6 % delle azioni che valgono circa 2.800.000 €, per questo le ha messe in vendita senza successo, il bando è andato deserto."

Così Lfi e Provincia dovranno risolvere la questione di fronte a un giudice.

Cosa potrebbe succedere?

"Va premesso che adesso i soci pubblici detengono il 59,63% del capitale, se esce la Provincia si va al 53,62%, se facesse la stessa cosa la provincia di Siena che detiene il 4% o un altro socio pubblico Lfi dovrebbe andare in liquidazione visto che lo statuto lo prevede, se la compartecipazione dei soci pubblici scende sotto al 51%. La chiusura di Lfi comporterà il suo scioglimento, la chiusura dei servizi al cittadino, la perdita di importanti finanziamenti previsti da governo e regione per un totale di 35/40 milioni di euro che non potrebbero essere ripartiti nel territorio. C'è anche un bando di gara per installare un sistema di sicurezza come nell'alta velocità, saremmo gli unici in Italia ad averlo."

Ma Lfi è una società solida?

"Certo, negli ultimi 20 anni ha sempre chiuso in utile, gestisce il servizio treni verso il Casentino e quello per Sinalunga, e l'11 dicembre, con i nuovi treni Jazz appena acquistati inizierà anche la tratta Arezzo-Stia-Firenze. Abbiamo un patrimonio a valore di libro di 58 milioni di euro. Se chiudiamo perdiamo tutto questo, i cittadini perdono servizi importanti.

Ma c'è anche un'altra questione importante, il possesso delle azioni del Monte dei Paschi di Siena, risorse che adesso sono bloccate, per un importo importante, superiore a un milione di euro.

"Nel 2008 la ferroviari aveva liquidità in eccesso e acquistò obbligazioni subordinate MPS, che nel frattempo hanno reso 650 mila euro, erano super garantite avevano da AA a AAA- dalle tre più importanti agenzie di rating come Moody's - Standard e Poor's e Fitch. Tutte garantivano il rimborso e la solidità della banca emittente."

Una storia simile già si conosce ad Arezzo, anche se la strada percorsa dal governo con Mps è diversa:

"A fine agosto le obbligazioni sono state convertite in azioni, ma c'è da ricordare che, molto prudentemente, nel passato, Lfi aveva fatto accantonamenti e l’eventuale perdita che si dovesse verificare trova copertura totale negli accantonamenti."

E come è andata in assemblea? Cosa ne pensano gli altri soci del possesso di azioni Mps?

Due giorni fa c'è stata l'assemblea dei soci azionisti di Lfi, siamo stati tutti dettagliatamente informati dell'iter seguito e dei rapporti intercorsi con la banca per quello che riguarda le obbligazioni subordinate. Alla fine l'assemblea ha approvato all'unanimità la correttezza delle operazioni svolte dal consiglio d'amministrazione, compresi si grandi soci privati come Ratp e Ataf.

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