Lettera dei parrocchiani per Don Stefano: "Perché il trasferimento? A chi dà noia?"
Il parroco si occupa dei fedeli di San Donato Maccagnolo e anche dell'omonimo ospedale che si trova nei pressi
C'è molta apprensione nel quartiere di San Donato ad Arezzo per la notizia dello spostamento di Don Stefano decisa dalla Diocesi aretina. I parrocchiani, consapevoli di quanto fatto da questo prete dal momento in cui è arrivato qui ben 14 anni fa, hanno anche scritto una lettera per chiedere che non venga spostato, che possa rimanere per portare avanti i tanti progetti avviati.
"Quattordici anni fa circa c'era una parrocchia con tanti parrocchiani sulla carta ma ammalata come tante di poca partecipazione, quasi di abbandono. Poi arrivò un giovane parroco e quella chiesa, quei locali, quella canonica hanno cominciato piano piano a essere di nuovo frequentati da bambini, da ragazzi, da persone di tutte le età, parrocchiani e non che si sono avvicinati e/o riavvicinati con gioia alla fede e alla Chiesa.
Da allora, non solo in occasione dei riti ma anche in tanti altri momenti di aggregazione, come i campi estivi, i giochi dopo il catechismo, le feste di carnevale, si sono sentite risuonare voci e risate, e si è potuto notare un viavai di anime in cerca di conforto a tutte le ore che hanno sempre trovato piena disponibilità in un crescendo di gioia per tutti nell'avvicinarsi a Dio. Anche dopo che, per poter rimanere con i suoi parrocchiani, quel parroco ha accettato il gravoso compito di occuparsi anche dell'ospedale San Donato, non ha fatto mancare nulla, sia in termini spirituali che organizzativi alla parrocchia e ai fedeli di ogni età. Parliamo della parrocchia di San Donato e questo parroco è Don Stefano e ne parliamo perchè nuovamente si vocifera di un trasferimento, così, di punto in bianco, viene da chiedersi a chi dia fastidio un parroco che sa essere vera guida, vero Pastore e vero esempio per i fedeli."