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Lettera aperta al sindaco della Rsu sullo stato di agitazione dello Sportello Unico

"Abbiamo appreso con sorpresa le dichiarazioni dell’Assessore al Personale"

Lettera aperta della Rsu in merito allo stato di agitazione dello sportello unico.

Abbiamo appreso con sorpresa le dichiarazioni dell’Assessore al Personale.

In particolare, le richieste sindacale sembrano brandite dall’Assessore come un’arma contro le parti sindacali e gli stessi lavoratori del settore. Tutto ciò appare quantomeno strano e contraddittorio giacché è precipuo compito dell’Assessore al personale di affrontare e risolvere le problematiche afferenti le risorse umane dell’Ente.

Appare poco comprensibile la motivazione che spinge l’Assessore a ricostruire in modo inesatto la situazione dello Sportello Unico avendo a disposizione tutte le informazioni necessarie per ricostruire la storia e l’evoluzione dello Sportello, della relativa dotazione organica e delle annesse problematicità

Il dato è semplice: mancano sei persone e da troppo tempo. Tre di categoria B e tre di C. Le quattro unità indicate nel piano triennale, non sono automatiche, come noto dovranno essere ratificate, in seguito, nel piano annuale in base alle esigenze dell’Amministrazione.

Le quattro unità previste, che sono certamente necessarie, non solo non coprono le carenze di organico, ma non tengono neppure conto che per formare un operatore dello sportello, data la quantità e qualità delle materie che deve conoscere, occorre minimo un anno. Formazione questa fatta distogliendo altri operatori dalla propria funzione e riducendo ancora di più il numero di chi eroga il servizio ai cittadini.

Lo stato di sofferenza del personale, che l’assessore mette ironicamente tra virgolette, reale e non più sopportato dagli operatori, dipende proprio dal fatto che l’amministrazione non si è fatta minimamente carico del “mantenimento costante del numero dei dipendenti”, al contrario sono i dipendenti che devono farsi carico delle 6 unità mancanti tutti i giorni, da anni.

E’ invece in costante aumento il numero dei cittadini che si rivolgono ai nostri sportelli. Si parla di cifre importanti che danno il segno del lavoro svolto: oltre 100.000 cittadini l’anno dal 2009, per un totale che supera il milione di utenti. Appare immediatamente evidente da queste cifre che il carico di lavoro, la pressione psicologica, il logorio, ai quali sono sottoposti gli operatori sia innegabile.

Per quanto riguarda i presunti avanzamenti di carriera e benefici economici ricevuti dal personale dello sportello unico, le affermazioni fatte dall’Assessore al personale sono imprecise, pertanto, pare opportuno evidenziare quanto segue:

all’atto della sua costituzione (quasi dieci anni fa) furono attivate due procedure per la progressione verticale per il passaggio alle categorie C e D alle quali per 13 posti totali parteciparono 150 dipendenti di tutti gli uffici e servizi del Comune di Arezzo. Gli altri 21 operatori erano già inquadrati nelle categorie previste. Non è vero che tutti aderirono volontariamente al contrario molti furono presi d’ufficio.

Delle persone (i beneficiati) che superarono le prove (in tutto 13 su 34 operatori dello sportello), alcuni di questi (7 su 13) oggi, sono stati trasferiti nelle segreterie degli Assessori, del Segretario Generale, in altri uffici o enti o pensionati.

I benefici economici derivanti dall’appartenenza allo sportello si sono sostanziati nell’approvazione di due progetti di produttività per le annualità 2010 e 2011. Da quel momento i dipendenti percepiscono tre tipologie di indennità:

Maneggio valori (percepito da tutti i dipendenti che maneggiano valori in tutti gli uffici)

Disagio (Nel Comune di Arezzo, sulla base di quanto disciplinato nell'atto unilaterale, tale indennità compete, nella misura di 30,00 euro mensili, al personale che opera presso le sportello polifunzionale in funzione dell’attività concretamente svolta che richiede un costante rapporto con l’utenza per tutta la durata dell’orario di lavoro e per la polifunzionalità rispetto alle molteplici attività e funzioni di competenza dello sportello.

Specifiche responsabilità (ufficiale di anagrafe, stato civile, ecc) (percepito da tutti i dipendenti che svolgono tali funzioni in tutti gli uffici)

per un totale medio annuo di € 860,00 lordi a persona (ovvero € 677,00 annui netti – € 2.50 al giorno).

Ci spiace rilevare come lo strumento della progressione verticale, utilizzato anche dal Comune di Arezzo fino a quando le norme lo hanno consentito, quale modalità di valorizzazione del merito sia oggi ritenuto un privilegio.

Apprendiamo infine dalla stampa che l’amministrazione ha “accettato di riconoscere un progetto ….. che, se andrà in porto, li vedrà premiati con € 15.000 per quest’anno 2018“. Si tratterebbe, se andrà in porto, di € 483,00 lordi a persona per l’anno 2018 (ovvero € 380,00 annui netti – € 1.40 al giorno). Un deciso incremento rispetto al 2017 che ci ha visto premiati con € 3.000 lordi annui complessivi per 31 persone (ovvero € 2.362 netti – € 0.28 al giorno).

A tale proposito precisiamo anche altri settori sono destinatari del riconoscimento di tale premialità per un totale di circa 80.000,00 €, precisando, altresì, che tali risorse economiche riguardano la produttività generale dei dipendenti e non risorse economiche messe a disposizione dall’amministrazione.

Appare sconcertante essere rappresentati come coloro che vogliono ridurre il servizio ai cittadini; è proprio per garantire ai cittadini un servizio di qualità che siamo stati costretti ad aprire questo confronto. È l’amministrazione che negando il problema, senza conoscerlo in prima persona, mette i cittadini in secondo piano.

Ci piacerebbe sentire l’Amministrazione dalla nostra parte, la parte di chi quotidianamente svolge con professionalità e dedizione un compito importante e delicato: la relazione con i cittadini. Sono proprio i cittadini che manifestano un costante apprezzamento per il servizio svolto, quello stesso apprezzamento che, con il comunicato stampa apparso sui giornali, non ci viene da voi riconosciuto.

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