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Legalità: Don Luigi Ciotti ad Arezzo con Rosy Bindi e Carlo Sangalli

Ha compiuto settanta anni da poco. Di sé dice di spendere la vita a saldare la terra al cielo. Don Luigi Ciotti, il prete del coraggio e della lotta contro le mafie, sarà ad Arezzo il prossimo giovedì 29 ottobre ospite d’onore di Confcommercio...

Ha compiuto settanta anni da poco. Di sé dice di spendere la vita a saldare la terra al cielo. Don Luigi Ciotti, il prete del coraggio e della lotta contro le mafie, sarà ad Arezzo il prossimo giovedì 29 ottobre ospite d’onore di Confcommercio Toscana e dei Giovani Imprenditori del terziario, nel convegno “Mi piace pensare ad un mondo ideale”, in programma alle ore 21.15 presso Arezzo Fiere e Congressi con il patrocinio di Banca Etruria.

Economia e legalità saranno i temi al centro della discussione. E non poteva essere altrimenti con un personaggio del calibro di Don Ciotti sul palco. Fondatore del Gruppo Abele, poi di Libera, l’associazione contro le mafie di cui è attualmente presidente, don Ciotti gira l’Italia sotto scorta per denunciare gli abusi della violenza criminale e dell’economia corrotta. Dai disastri ambientali allo sfruttamento delle persone, nulla sfugge a questo prete di Pieve di Cadore, convinto che la mafia non sia solo un fatto criminale, “ma l’effetto di un vuoto di democrazia, di giustizia sociale, di senso del bene comune”.

Insieme a don Ciotti, nel convegno aretino saranno sotto i riflettori anche la presidente della commissione parlamentare antimafia Rosy Bindi, il presidente nazionale di Confcommercio Carlo Sangalli e la presidente regionale Anna Lapini insieme al prefetto di Arezzo Alessandra Guidi. A presentare la serata il direttore di Confcommercio Toscana Franco Marinoni e la presidente regionale dei giovani imprenditori toscani di Confcommercio Simona Petrozzi.

Proprio i giovani del terziario figurano tra i partner dell’accordo stretto di recente fra Unioncamere e Libera: mettono infatti a disposizione di Libera le loro competenze manageriali affinché i beni confiscati alle mafie siano gestiti in maniera efficace e diventino fonte di ricchezza e lavoro per tante persone, nei territori offesi dal fenomeno della criminalità organizzata.

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