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Le strade dell'Aretino tra asfalti che saltano e buche: ecco le peggiori

In che stato sono le strade della provincia di Arezzo?  La risposta è da tempo sotto gli occhi di tutti. Dalla via di paese fino alle grandi arterie del traffico lo scenario offerto è quasi sempre il solito. Buche, avvallamenti, asfalti che...

In che stato sono le strade della provincia di Arezzo? La risposta è da tempo sotto gli occhi di tutti. Dalla via di paese fino alle grandi arterie del traffico lo scenario offerto è quasi sempre il solito. Buche, avvallamenti, asfalti che saltano e toppe poste con maldestra attenzione.

Ciclicamente il problema della manutenzione delle statali, provinciali, regionali e comunali, torna a farsi sentire. E’ soprattutto in conseguenza ad incidenti (mortali e non) che l’opinione pubblica torna ad indignarsi per il cattivo stato di conservazione delle arterie del traffico.

Realizzare una mappa del degrado stradale ad Arezzo è pressoché impossibile. Dal centro alla periferia, dal Casentino alla Valtiberina, dalla Valdichiana al Valdarno, non c’è via che non abbia urgente (o quanto meno impellente) bisogno di un nuovo asfalto o di una segnaletica orizzontale fresca. Frazioni, tratti extraurbani, strade vicinali, superstrade, vie cittadine. Nessuna eccezione se quelle offerte da alcuni rarissimi esempi di recenti interventi (raccordo autostradale e alcune vie del centro cittadino).

Ci sono però realtà che si presentano decisamente peggio di altre e dove l’azione dei cantonieri sarebbe non solo necessaria ma particolarmente auspicata. Nella “top ten” del degrado si trovano sia arterie del grande traffico (E45, E78) che strade extraurbane (SS69, SS73, SS71).

Di seguito una breve classifica che racconta la tre peggiori strade, in rapporto al numero di mezzi in transito, dell’Aretino. E45 medaglia d’oro. La situazione del tratto aretino (e non) della E45 è costantemente sotto i riflettori. I numerosi incidenti, le deviazioni, le buche simili a voragini e gli asfalti costantemente in pessimo stato, rendono questa grande arteria del traffico extra urbano uno dei capolavori del degrado.

Durante il periodo estivo inoltre, sono numerose le segnalazioni riguardanti disagi e avventure al limite dell’immaginabile. Arrivare da Sansepolcro alla Riviera Romagnola, per chi sceglie la E45, può essere un’impresa di non poco conto. Il tratto è attualmente di competenza Anas.

SS73 seconda classificata. Buche, buche, buche e ancora buche. Se c’è un tratto che ha necessità di intervento nella provincia di Arezzo è sicuramente la Statale 73. La gimkana tra i maldestri rattoppi, per chi da Arezzo cerca di raggiungere la Valdichiana, inizia subito dopo Ripa dell’Omlo. Dalla rotatoria e fino al cartello di confine della piccola frazione aretina, il manto bituminoso è stato ripristinato e la via risulta percorribile senza difficoltà. Ma è subito dopo aver varcato questo confine che il viaggio si trasforma in un rally su strade bianche. E così si prosegue fino a Tegoleto. La manutenzione, anche in questo caso, è di competenza Anas.

Sp1 Setteponti: bronzo. La Setteponti ogni giorno vede transitare lungo il proprio tratto circa 15-20mila auto. Ogni giorno c’è chi da Arezzo o da Piandiscò imbocca questa strada per raggiungere la destinazione desiderata. Oltre alle decine di curve (caratteristica imprescindibile della Setteponti) chi si trova alla guida deve fare i conti anche con: segnaletica orizzontale inesistente e asfalto sempre più rovinato dal tempo e dagli agenti atmosferici. La competenza in questo caso per la manutenzione è (al momento) della Provincia di Arezzo.

E a proposito di strade provinciali. Anche senza scendere nel dettaglio di ogni singola arteria è evidente che si tratta della categoria dove si registra l’incidenza maggiore di stati di allerta degrado. In totale sono oltre mille i chilometri di competenza provinciale. Fatta eccezione per interventi di somma urgenza o urgenza, è da tempo che in questa specifica categoria di strade non vengono realizzate opere significative di riqualificazione. Le ragioni? Come ampiamente denunciato in più di una circostanza dal presidente della Provincia stesso e dai suoi ex assessori, a dare un giro di chiave ci hanno pensato prima i vincoli del patto di stabilità e poi la riforma dell’ente. Con l’entrata in vigore della nuova legge che regolamenta le Province infatti, le competenze al momento sono rimaste pressoché invariate ma i fondi da destinare a servizi, quale quello della manutenzione stradale, sono diminuiti.

Forse però la svolta potrebbe arrivare presto o, addirittura, essere già alle porte.

Soltanto a fine luglio, è stato il presidente Vasai a sottolineare come “grazie alle modifiche apportate in Senato al decreto legge sugli enti locali molte Province, tra le quali anche quella di Arezzo, saranno in grado di approvare il proprio bilancio. Siamo di fronte a un’inversione di tendenza a livello nazionale sulle politiche delle aree vaste, ed evidentemente si sta cominciando a prendere atto che certe politiche sarebbero andate in danno soprattutto dei cittadini penalizzati su servizi essenziali quali strade e scuole. Non posso certo dire che i problemi sono risolti, ma concordo con quanto dichiarato ieri dal Presidente nazionale dell’Upi Achille Variati, che si è incontrato a Roma con il Ministro Padoan, sul fatto che la conversione del decreto ci consentirà di chiudere i bilanci e ricominciare a lavorare per garantire i servizi”.

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