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Eutanasia, migranti e campagna elettorale. Le parole di Bassetti: "Sulla banca? Mezze verità peggio delle menzogne"

Un piacevole ritorno nella Diocesi che non l'ha mai dimenticato, in un giorno doppiamente speciale, quello che celebra la Madonna del Conforto, protettrice degli aretini e che apre il sinodo diocesano. Il cardinale Gualtiero Bassetti, torna ad...

Un piacevole ritorno nella Diocesi che non l'ha mai dimenticato, in un giorno doppiamente speciale, quello che celebra la Madonna del Conforto, protettrice degli aretini e che apre il sinodo diocesano. Il cardinale Gualtiero Bassetti, torna ad Arezzo da presidente della Cei, riconosce i luoghi dove ha vissuto per molti anni da vescovo della città e pronuncia le sue parole in Duomo che richiamano la Chiesa ad essere realmente sinodale e missionaria, cioè una Chiesa in cui “ciascun membro viene valorizzato come pietra viva”, dove “ciascuno porta il peso dell’altro” e in cui “si gareggia nello stimarci a vicenda”.

Nella sua omelia Bassetti ha invitato ad evitare le divisioni.

Perché, in una Chiesa sinodale non dovrebbe mai prevalere il desiderio “di avere i primi posti o di esercitare un potere”. È quello che il Santo Padre chiama “clericalismo”, “che è il contrario della comunione e della sinodalità”, ha ricordato il cardinale. “L’arcivescovo Fontana ha avuto coraggio ad avviare questo percorso, soprattutto di questi tempi. Ma è una scelta che sento un po’ anche mia. Infatti, se fossi rimasto alla guida di questa diocesi, avrei voluto avviare un cammino sinodale al termine della visita pastorale”, ha aggiunto.

In apertura di celebrazione, l'arcivescovo Riccardo Fontana ha ricordato come il cardinale Bassetti fosse stato incaricato da papa Francesco di portare la sua personale benedizione in occasione dell'apertura del sinodo diocesano.

Poi Bassetti ha incontrato la stampa aretina. Tra i temi trattati quelli dell'eutanasia, il caso di dj Fabo e Marco Cappato, i toni della campagna elettorale, la questione dei migranti ed a proposito di evitare le divisioni ha risposto anche sulla domanda su come ha visto la città da fuori in questo periodo in cui c'è stata la crisi di Banca Etruria che ha portato Arezzo in una ribalta nazionale negativa.

"Direi quello che ha detto il papa nel messaggio ai giornalisti, di fronte a situazioni complesse, a errori umani che ci possono essere stati, io non sono in grado di giudicare perché è da nove anni che manco da qui, il peggior servizio che si possa fare è quello delle mezze verità che sono peggio delle menzogne, sono come un veleno che viene inoculato piano piano e poi produce quelle esplosioni a cui si vuole arrivare, io richiamerei quelli che informano sempre a dei giudizi sempre molto obiettivi e sempre in vista del bene comune, che è il bene di tutti, anche dei migranti che arrivano."

E poi ha aggiunto:

"I fatti non vanno mai strumentalizzati e certamente anche i media hanno il compito di pacificare gli animi, non di dividere, o si unisce nella verità senza fare la politica dello struzzo o si divide. Noi dovremmo avere tutti una missione per il bene, non esiste solo l'etica nella morale cattolica, esiste anche un'etica laica che è basata sugli stessi principi di quella cattolica."

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