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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Lavoratore pendolare delle Poste ad Arezzo nel giorno della neve, la Uil: "Che odissea"

Duro attacco da parte di Uilposte Arezzo per l'odissea di un lavoratore aretino di Poste Italiane durante la giornata di giovedì 1° marzo. Quella che raccontiamo è una vera e propria odissea, vissuta sulla sulla pelle di un dipendente pendolare...

Duro attacco da parte di Uilposte Arezzo per l'odissea di un lavoratore aretino di Poste Italiane durante la giornata di giovedì 1° marzo.

Quella che raccontiamo è una vera e propria odissea, vissuta sulla sulla pelle di un dipendente pendolare di Poste lo scorso 1° marzo, in piena emergenza neve - spiega il segretario Uilposte di Arezzo Claudio Rogialli -. Il lavoratore arriva alla stazione di partenza alle ore 6 del mattino: treni regionali cancellati o con ritardi ‘mostruosi’. Che si deve fare in questi casi? Si va all’ufficio postale più vicino e si ‘presta la propria opera’ in quell’Ufficio, come previsto da precise e inequivocabili disposizioni aziendali.

E così il lavoratore pendolare va nell'ufficio più vicino.

La mattina del 1° marzo, il direttore di quell’ufficio postale - continua Rogialli - chiede cortesemente al lavoratore se può fare il turno pomeridiano, questi accetta e pertanto torna a casa aspettando di prendere servizio alle 13,30. Alle 11 arriva invece la telefonata di contrordine: il lavoratore deve raggiungere il proprio ufficio perché, dicono i suoi diretti superiori, i treni regionali circolano. Chiede informazioni alle Ferrovie dello Stato, ma non ci sono certezze e rassicurazioni sulla reale circolazione dei convogli. Valuta se prendere l’auto propria, ma le strade sono appena percorribili e l’autostrada chiusa per pioggia ghiacciata. A questo punto il lavoratore telefona alla responsabile aziendale della filiale di Arezzo per far presente la situazione. Risposta: dato che l’ufficio postale più vicino non è in criticità e i treni viaggiano, non è un problema se arrivi in ritardo ma devi andare. Ore 12 nuovamente alla stazione di partenza. Il primo treno utile soppresso, il secondo viaggia molto lentamente e giunge con grave ritardo. Alle 15, alla fine, arriva alla stazione di destinazione. Il lavoratore fa ritorno a casa alle 20,30. Ogni commento è superfluo - conclude il Segretario della Uilposte di Arezzo Rogialli - Questa è l’attenzione e la sensibilità per i lavoratori e per i pendolari di Poste Italiane.

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