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La presidente di Poste Italiane incontra gli studenti del Campus del Pionta

Domani, giovedì 30 maggio, alle ore 14,30 presso il Dipartimento di Arezzo dell’Università di Siena sala dei Grandi del campus del Pionta (viale Cittadini)

Parlerà di leadership femminile e sviluppo sostenibile la presidente di Poste italiane Maria Bianca Farina, una delle più note top manager italiane, nell'incontro che si svolgerà domani, giovedì 30 maggio, alle ore 14,30 ad Arezzo, nella sala dei Grandi del campus del Pionta (viale Cittadini), organizzato dal dipartimento di Scienze della formazione, scienze umane e della comunicazione interculturale dell’Università di Siena nell’ambito del “Festival dello sviluppo sostenibile” 2019.

Maria Bianca Farina è anche presidente dell’Ania, l’associazione delle imprese assicuratrici, e membro del direttivo dell’Aif, l’autorità di vigilanza finanziaria della Santa Sede.

Al suo intervento seguirà una tavola rotonda moderata da Paolo Piccari, docente presso il dipartimento di Arezzo dell’Università di Siena e responsabile dell’Osservatorio Ethos. 

"All’inizio di quest’anno - spiega Piccari - tra gli amministratori delegati delle 40 aziende italiane che compongono il FTSE MIB (principale indice di benchmark dei mercati azionari italiani, ndr) figurava una sola donna, dato eclatante che mostra come restino ancora forti i pregiudizi di genere che ostacolano le possibilità di carriera delle donne. E anche quando esistono misure per contrastare tali pregiudizi le aziende spesso non riescono a mettere in pratica gli obiettivi di equità di genere che intendono perseguire. Da una ricerca condotta da Eurosearch Consultants – prosegue il professore - emerge che se da un lato ci sono meccanismi di esclusione delle donne dal top management (con l’adozione, ad esempio, di una serie di regole del gioco su misura per gli uomini), dall’altro però non mancano situazioni nelle quali il mancato accesso alle posizioni apicali è riconducibile a una sorta di “autolimitazione” delle donne nella sfera professionale, considerata quasi come un fatto inevitabile, “naturale”, legato alla maternità, al desiderio di cura, alla “capacità” di accontentarsi dei risultati, al desiderio di conciliare la vita professionale con quella privata: il nodo cruciale diventa quindi il work-life-balance, la conciliazione vita-lavoro".

Eppure nel mondo imprenditoriale i risultati della leadership femminile si conoscono da anni. 

"È l’impatto emozionale trasmesso da chi realmente è in grado di fare squadra, ispirando valori condivisi e fiducia, a cambiare i risultati, garantendo performance elevate senza alterare gli equilibri aziendali, ma anzi favorendone uno sviluppo sostenibile – prosegue Paolo Piccari - . L’attitudine delle donne alla gestione dei rapporti con gli altri, all’ascolto, alla comprensione e all’intuizione delle dinamiche sociali si adatta naturalmente a un modello di leadership trasformazionale, in cui il leader incoraggia il cambiamento, anche organizzativo, l’apertura mentale per trovare nuovi punti di vista e soluzioni diverse ai problemi, promuovendo la piena espressione delle capacità e delle competenze del team".

Alla tavola rotonda su questi temi, oltre a Paolo Piccari, parteciperanno Sonia Carmignani, pro rettore dell’Università di Siena, Ferdinando Abbri e Loretta Fabbri, rispettivamente direttore e vicedirettrice del Dipartimento universitario di Arezzo, Alessandra Viviani e Alessandra Romano, docenti dello stesso ateneo.

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