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Cgil: “La libertà sindacale non è un pacco da consegnare in discarica”

“Non iscriverti alla Cgil”. Questo il messaggio che un’azienda di distribuzione merci trasmette ai suoi lavoratori. Un invito accompagnato da annunci del tipo che il lavoro non verrà stabilizzato, che ci saranno cambiamenti di mansioni e, sullo...

“Non iscriverti alla Cgil”. Questo il messaggio che un’azienda di distribuzione merci trasmette ai suoi lavoratori. Un invito accompagnato da annunci del tipo che il lavoro non verrà stabilizzato, che ci saranno cambiamenti di mansioni e, sullo sfondo, la non proprio remota ipotesi della cessazione del lavoro. La vicenda è maturata nel pieno sviluppo di questo settore, all’interno di un’azienda, la MDS, che fa parte del consorzio Roma Total che gestisce servizi in appalto per un colosso del settore, SDA.

Un meccanismo di scatole cinesi che alla fine rischia di schiacciare i lavoratori, distribuiti in molte imprese, talvolta di piccole dimensioni e spesso tentate da comportamenti antisindacali.

“Quello che ci hanno segnalato i lavoratori – commenta Gabrio Guidotti, Segretario del settore merci e logistica della Filt toscana - è un comportamento gravemente lesivo della libertà sindacale individuale e in particolare della libera associazione alla nostra organizzazione, largamente rappresentativa all'interno dell'appalto. Nello specifico registriamo, da parte della MDS, un'indebita pressione e minaccia nei confronti dei lavoratori, che si vedono obbligati a “non iscriversi alla Cgil” pena la non trasformazione del proprio rapporto di lavoro a tempo indeterminato, il licenziamento o, nella più rosea delle ipotesi, un pesante cambiamento delle condizioni di lavoro”.

Stamani la Filt Cgil ha organizzato un presidio di fronte alla sede di Badia al Pino della SDA presso la quale opera in appalto la MDS

"E' in gioco la libertà sindacale ma anche i diritti e la qualità del lavoro - sottolinea Massimo Caroti, della Filt regionale. Questo settore sta registrando un vero e proprio boom ma molte imprese puntano ad aumentare i profitti sulla pelle dei lavoratori: 12 ore al giorno alla guida anche senza il pagamento degli straordinari. Altre, invece, agiscono correttamente rispettando il contratto di lavoro. La differenza viene fatta dalla presenza del sindacato e della Cgil in particolare. Non è un caso che qui si tenti di limitare l'accesso proprio alla Filt".

"Il nostro obiettivo - aggiunge Massimo Lanucci, Segretario provinciale Filt Cgil - è quello di uniformare i trattamenti normativi e salariali nel settore. Le differenziazioni alle quali assistiamo adesso sono vere e proprie discriminazioni".

"Siamo qui - sottolinea il segretario provinciale della Cgil, Alessandro Mugnai - per affermare il diritto di tutti i lavoratori ad iscriversi al sindacato e a vedere rispettare i propri diritti, a cominciare da quelli sanciti nel contratto nazionale".

La Filt e la Cgil chiedono, quindi, “un immediato intervento della Direzione di SDA, soggetto a capitale pubblico e committente, per la cessazione immediata, da parte dell'Azienda M.D.S e del Consorzio Total, di un atteggiamento, che potrebbe configurarsi minaccioso e vessatorio nei confronti dei nostri iscritti e simpatizzanti. Questa azienda intende scegliere gli interlocutori per non applicare correttamente il contratto nazionale di merci logistica e spedizioni. Ecco la ragione per la quale non vuole la Cgil”. La Filt, che ha organizzato un analogo presidio a Firenze, non intende fermarsi qui: “se questi atteggiamenti dovessero proseguire, anche contro un solo lavoratore, reagiremo “tutti” proclamando scioperi e altre forme di lotta, oltre ad adire alle vie legali per grave comportamento antisindacale in riferimento all'Art.28 della Legge 300/70 dello Statuto dei lavoratori”.

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