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La Continuità Assistenziale a supporto del Pronto soccorso

Rimangono alti i flussi di accesso al Pronto soccorso dell’ospedale San Donato di Arezzo. Nella giornata di ieri sono stati oltre 230 per esempio, ma i provvedimenti presi dall’Azienda stanno dando i frutti, senza contare un nuovo progetto che...

Rimangono alti i flussi di accesso al Pronto soccorso dell’ospedale San Donato di Arezzo. Nella giornata di ieri sono stati oltre 230 per esempio, ma i provvedimenti presi dall’Azienda stanno dando i frutti, senza contare un nuovo progetto che sta prendendo forma: l’apertura di un ambulatorio di continuità assistenziale (guardia medica) all’interno dell’ospedale, per convogliarci tutti quegli utenti le cui condizioni non sono da Pronto soccorso.

“L’Asl Toscana sud est, consapevole della difficoltà del momento dovuto soprattutto ai casi di influenza, ha deciso di intervenire su più direzioni – dichiara il direttore generale Enrico Desideri - E’ già stato aumentato il numero dei posti letto e delle postazioni infermieristiche di Triage, oltre ad una maggior presenza del personale sanitario. A questo si aggiunge la novità che partirà entro il mese di gennaio: la guardia medica sarà infatti presente al San Donato tutti i giorni in orario 8-20. Una risposta importante, che va a sollevare gli operatori sanitari e anche i cittadini, ma che allo stesso tempo vuole rimarcare l’uso appropriato del pronto soccorso, anche nel caso dei bambini”.

“La Medicina generale va in supporto al pronto soccorso perché sono i medici di famiglia il primo e importante riferimento per i cittadini – dice il direttore Dario Grisillo – Come abbiamo già fatto notare nei giorni scorsi, al Pronto soccorso si dovrebbe andare solo se necessario. Per il resto i nostri medici sono a disposizione e la prossima apertura dell’ambulatorio in ospedale da parte della Continuità Assistenziale ne è una conferma”.

Riguardo al Pronto soccorso pediatrico, anche qui si è registrato un forte afflusso di bambini, molti con i sintomi dell’influenza. “Nel fine settimana, al pediatra del Pronto soccorso si affianca quello della Neonatologia. Sappiamo che i genitori si impauriscono di fronte alla febbre alta dei figli – spiega Marco Martini, direttore Pediatria – In realtà sono spesso codici verdi, quindi li mandiamo a casa semplicemente con un antipiretico, lasciando che l’influenza faccia il suo corso. Ci sono però dei casi più gravi, come le convulsioni o le crisi di insufficienza respiratoria acuta. Questi casi hanno ovviamente la precedenza e quindi può capitare che si allunghi l’attesa degli altri che sono in fila. L’invito è sempre lo stesso: ricorrere al Pronto soccorso solo in caso di necessità, facendo invece riferimento al pediatra di famiglia”.

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