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La Cgil: "La teoria gender non esiste, è in corso un attacco all'istituzione scolastica"

“Non condivisibile nel merito, offensiva verso la scuola e tutti gli insegnanti poiché sottende un'accusa indiscriminata a tutti gli educatori”. Questa la valutazione di Maurizio Tacconi, segretario provinciale della Flc, il sindacato scuola della...

“Non condivisibile nel merito, offensiva verso la scuola e tutti gli insegnanti poiché sottende un'accusa indiscriminata a tutti gli educatori”. Questa la valutazione di Maurizio Tacconi, segretario provinciale della Flc, il sindacato scuola della Cgil, sulla mozione approvata dal Consiglio comunale di Arezzo. Documento presentata dalla consigliera della Lega Nord, Tiziana Casi e condivisa, con alcune eccezioni, dalla maggioranza. Nella mozione si accusano “alcuni istituti scolastici” di utilizzare “pericolosi progetti di educazione sessuale che prevedono la cosiddetta teoria del gender nella quale l’educazione all’affettività ha la tendenza a diventare sinonimo di un’educazione alla genialità”.

“Affermare che il Comune di Arezzo possa agire sulle autorità scolastiche per interferire con i programmi curricolari, tra l’altro facendo riferimento a teorie inesistenti – commenta Tacconi - oltre a creare un pericoloso allarmismo tra le famiglie, è un attacco frontale all'istituzione scolastica e alla liberà d'insegnamento nella scuola pubblica”.

Tacconi precisa che “nelle scuole non s’introduce la teoria gender, che notoriamente non esiste: si fa educazione all’affettività, educazione sanitaria, educazione sessuale e lo si fa con metodi scientifici, perché bisogna assicurare l’attuazione dei principi di pari opportunità, promuovendo nelle scuole di ogni ordine e grado l’educazione alla parità tra i sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni, la pratica di stili di vita sani comprendendo, fra gli altri, la prevenzione delle malattie sessualmente trasmesse, al fine di informare e sensibilizzare su questi temi studenti, docenti e genitori. Ma è proprio questo il nocciolo: chi si fa scudo dello spauracchio del gender non accetta la parità fra sessi, non vuol sentir parlare di violenza di genere, anzi, nega che esista e nega le discriminazioni che troppo spesso riguardano alunni e persone gay. E' una visione miope, un pericoloso mix di bigottismo, omofobia e intolleranza, che dobbiamo impegnarci a respingere con forza in ogni occasione”.

Un problema che va oltre la scuola e la categoria dei docenti. Alessandro Mugnai, Segretario provinciale Cgil: “è stupefacente che un’istituzione pubblica, in questa delicatissima fase economica e sociale, dedichi la sua attenzione ad una teoria inesistente e la utilizzi per affermare una visione culturale e politica che è veramente difficile non definire oscurantista".

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