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Mezzo secolo di Antiquaria, la segretaria di Ivan Bruschi tra aneddoti e ricordi: "Quella volta che venne Pablo Neruda"

Mesi e mesi di lavorazione, ci sono tanti documenti ancora intatti che lo testimoniano e poi il 2 giugno del 1968, la prima domenica di quel mese, si tenne ad Arezzo la prima edizione della Fiera Antiquaria. "Erano 170 i banchi, tutti in piazza...

Mesi e mesi di lavorazione, ci sono tanti documenti ancora intatti che lo testimoniano e poi il 2 giugno del 1968, la prima domenica di quel mese, si tenne ad Arezzo la prima edizione della Fiera Antiquaria. "Erano 170 i banchi, tutti in piazza Grande e sotto le Logge del Vasari, su due file". E' Carla Fantoni, la storica segretaria personale di Ivan Bruschi che ce lo racconta: "Ho iniziato a lavorare con lui nel 1960, avevo già un lavoro, ma quando ci parlai lasciai tutto per andare a lavorare lì, perché le cose antiche mi hanno sempre affascinata e parlare con lui era un piacere." Carla è stata al fianco di Ivan Bruschi fino alla fine, al 1996 quando morì dopo una lunga malattia. 36 anni pieni di mille ricordi, gran parte dei quali legati alla progettazione e alla nascita della Fiera Antiquaria di Arezzo, proprio su idea dell'antiquario, collezionista e viaggiatore Ivan Bruschi che dopo aver visto Portobello Market a Londra e il Mercatino delle pulci di Parigi, decise di sviluppare nella sua città un mercato di qualità nella piazza che tradizionalmente aveva ospitato le fiere.

"Tornò e mi disse che sarebbe andato a parlare con il sindaco Renato, Renato Gnocchi, era un suo ex compagno di liceo. Sapeva che in piazza Grande stavano pensando di farci una fiera dei fiori... che la facciano a Pistoia ... disse."

Così, con le sue conoscenze frutto di tanta esperienza sul campo, cominciò a girare tutta Italia, riportando liste di nomi di espositori che avrebbero partecipato, poi gli incontri in Comune, la costituzione del Comitato della Fiera, le intervista sulla stampa dell'epoca e il dibattito in città si sviluppò tra chi era incline alla novità e chi, come accade sempre, non vide di buon occhio il cambiamento.

"Io gli dissi che se venivano a vendere ad Arezzo non avrebbero venduto più a lui, ma lui mi rispose che ero rimasta indietro e che far vedere Arezzo ci voleva questo ed altro".

Così prese il via la Fiera Antiquaria, il centro storico e Piazza Grande si riempirono velocemente di botteghe antiquarie che tuttora esistono e così Arezzo è diventata la prima sede di un mercato di qualità a cielo aperto che adesso spegne le sue prime 50 candeline.

Poche edizioni e il nome di Arezzo aveva cominciato a girare tra gli addetti ai lavori in tutta Italia, riviste di settore e quotidiani parlavano dell'Antiquaria.

"Invitava tanti personaggi e con loro premiava gli antiquari, con coppe, medaglie e diplomi, mi ricordo giornalisti da Roma, politici e personaggi dello spettacolo. Anche Pablo Neruda venne alla fiera, conservo ancora le foto, venne per trovare l'amico scultore cileno".

Tutti episodi che sono raccontati in documenti originali che con un certosino lavoro di recupero le collaboratrici della Casa Museo Ivan Bruschi hanno trasformato in una mostra, "Cronache dell’Antiquaria", che contiene pezzi inediti, con gli appunti di Bruschi che raccontano la progettazione della fiera, dagli attestati per gli antiquari, a vere e proprie premiazioni, gli ospiti illustri e le prime problematiche da affrontare, dall’illuminazione alle postazioni, temi tuttora presenti nel dibattito cittadino.

C'è anche la mappa della disposizione dei banchi del 2 giugno del 1968.

A tutto questo è dedicata la prima puntata di una serie realizzata in collaborazione con il Centro Guide di Arezzo. Rachele Fusai e gli altri ospiti ci portano indietro nel tempo e l'anima di Bruschi ci accompagna nella visita di alcuni angoli della sua Casa Museo.

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