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"Undici iscritti alla prima elementare, non tre", i genitori di Quarata non ci stanno. "Presto un incontro con il provveditore"

Il numero degli iscritti alla prima classe che rischia di non essere aperta sarebbero quasi tre volte tanto quanto indicato nella lettera dell'assessore Tanti all'Anci

"Non tre bambini ma undici. Sono numeri piccoli, è vero, ma fanno la differenza. Soprattutto se si parla di scuole di campagna e di classi a rischio chiusura". Flavio Sisi risponde così, a nome dei genitori dei bambini della scuola di Quarata, alle affermazioni contenute nella lettera che l'assessore Lucia Tanti ha inviato ad Anci, sul problema del calo demografico e delle scuole da tutelare.

Tanti scrive ad Anci: "Per le scuole di periferia servono deroghe come per quelle di montagna"

I numeri però sembrano non concordare. Alle famiglie sarebbe stato comunicato - sia dall'istituto comprensivo, sia durante incontri in provveditorato con Sisi e altri genitori - che i bambini iscritti a Quarata sono almeno tre volte tanto. 

"Non solo, ci sono altre scuole in queste situazioni - prosegue Sisi - sappiamo ad esempio che alla scuola di Giovi c'erano 5 iscritti. La classe sembra ormai chiaro non si farà, e molte famiglie hanno scelto di andare nelle scuole del vicino comune di Subbiano. Questo ci fa riflettere: se si scelgono comuni limitrofi ci potrebbe essere alla base una inferire qualità dei servizi offerti dal Comune di Arezzo. Ben venga il ravvedimento sull'equiparazione alle scuole montane, ma la proposta, lanciata già un anno e mezzo fa, si era rivelata difficilmente percorribile". 

Scuola, prima classe a rischio: la protesta dei genitori di Quarata

Intanto di situazioni simili a quelle di Quarata e Giovi, ne stanno emergendo altre. Come ad esempio a Policiano:

"Lì si parla di una decina di iscritti  - dice Sisi - la prima classe rischia di non esserci a settembre, e molti bambini verranno spostati a Rigutino. E poi il capitolo Montebianco (stesso istituto comprensivo di Quarata), dove c'erano domande per due classi a tempo pieno, ma non si sono potute fare e quei bambini hanno dovuto scegliere altri istituti". 

Nei prossimi giorni i genitori dei bambini di Quarata avranno un incontro con il provveditore: "A testimonianza che almeno in questo caso ci sono istituzioni vicine ai genitori".

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