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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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La radio, Arezzo Wave e una vita di corsa. Gloria Peruzzi, un'esistenza on air

Mamma, nonna, giornalista, addetta alla comunicazione, imprenditrice e - soprattutto - speaker radiofonica. Le vite da lei vissute sono decine ed hanno come fil rouge il gracchio delle frequenze della radio

La radio c’è sempre stata. C'era quando urlava a squarcia gola "Montagne verdi" o quando incupita si chiudeva in camera ascoltando "Piccola e fragile". Era lì quando ha incontrato il suo primo amore, quando ha dato una svolta alla sua vita mandando tutti a quel paese. E' lì anche adesso quando, tolte le cuffie e spento il microfono, si infila il cappotto e corre da sua nipote. Se c'è una storia da raccontare dove la musica ha svolto un ruolo da protagonista è quella di Gloria Peruzzi.

Mamma, nonna, giornalista, addetta alla comunicazione, imprenditrice e - soprattutto - speaker radiofonica. Le vite da lei vissute sono decine e hanno come fil rouge il gracchio delle frequenze della radio. "La prima esperienza - racconta - è avvenuta da piccolissima, a 4 anni se non ricordo male. La accendevo, la portavo con me e la usavo per esprimere i miei sentimenti già allora. A 14 anni invece, ho fatto il mio debutto come speaker. Varcai la porta di Radio Pietramala, all'epoca situata lungo Corso Italia, detti il via ad un percorso che mi ha portato a fare delle esperienze davvero importanti”. A Radio Pietramala Gloria si occupava della rubrica ‘dediche e richieste’. "Molto banalmente - racconta - mi sedevo alla consolle e mettevo, uno dietro l'altro, i dischi richiesti da vari ascoltatori i quali ce le richiedevano allegando un breve testo da leggere. Per andare a fare quella trasmissione ho raccontato qualche piccola bugia ai miei genitori. Iniziai ad andare in radio durante i mesi di scuola quindi l'unico giorno libero era la domenica. Ricordo che dicevo a mamma che sarei andata a messa ad Indicatore. All'epoca vivevo a Monte Sopra Rondine e perciò c'era un po' di margine per "sgattaiolare" senza dare nell'occhio. Una storia che è andata avanti per circa un anno e la sto raccontando per la prima volta adesso”. Un debutto rocambolesco al quale è seguita l'esperienza a TeleOnda. "In tv sì - racconta ancora - mi occupavo di uno spazio riservato a dediche e richieste anche se, a seconda delle esigenze, iniziavo a vestire i panni della giornalista”. "Successivamente - continua - nel 1994 arrivai a Radio Life, storica antenna della città. Fu in quel contesto che mi proposi per realizzare interviste nell’ambito di Arezzo Wave".

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Il Love Festival in quegli anni iniziava ad assumere l’aspetto di un evento ben più ampio affermandosi nel contesto nazionale ed europeo.

"Entrai a far parte della squadra di Radio Wave - racconta Gloria - Prima appunto come speaker e poi un anno più tardi, nel 1995, detti vita all'ufficio stampa della manifestazione. Fino ad allora veniva richiesto il supporto di agenzie esterne. Un giorno proposi a Mauro Valenti di fare tutto in casa e, dopo qualche mese di riflessione, se ne uscì fuori con una frase: "Cosa era quell'idea dell'ufficio stampa? Se vuoi, puoi partire". Fu un momento importante perché all'epoca non c'erano molti giornalisti, ad Arezzo, che svolgevano quel tipo preciso di lavoro e quindi ho dovuto improvvisare. Ho creato un mestiere che fino al giorno prima non conoscevo. Come? Con tanto sbattimento, un pizzico di incoscienza e una buona dose di faccia tosta. Ricordo bene la difficoltà di intessere rapporti, conoscenze, reperire contatti, materiale. Però con la mia cocciutaggine ci sono riuscita. Ecco quella di Arezzo Wave è sicuramente una delle imprese professionali che più mi hanno formata e gratificata".

Anni intensi durante i quali ha incontrato e conosciuto una moltitudine di artisti, musicisti, cantanti, giornalisti, autori e uomini di cultura. "Con i Negrita - dice - siamo entrati così tanto in contatto da aver mantenuto un rapporto di amicizia. Gino Castaldo e Vincenzo Mollica sono invece due pilastri che ho avuto il piacere di conoscere e con i quali confrontarmi, conoscenze davvero significative che non dimenticherò mai. E poi ricordo con molto affetto anche l'incontro con Andrea Scanzi. Quando ci siamo conosciuti lui scriveva per il Mucchio Selvaggio e ci beccavamo spesso allo Storyville, locale del quale sono stata socia per un periodo. Il rapporto che abbiamo creato nel tempo mi sembra più che positivo visto che prosegue anche oggi".

In quegli anni non sono mancati neppure gli incontri con rock star del calibro di Ivano Fossati, Skin, David Byrne, Nick Cave. Successivamente Gloria ha svolto incarichi professionali presso istituzioni cittadine ed è stata la curatrice, sempre per quello che concerne la comunicazione, anche di rassegne musicali e teatrali di grande richiamo. "Poi mi sono, per così dire, presa una pausa - spiega - per tutta una serie di circostanze mi sono allontanata da questo mondo. Fino a che nel febbraio 2018 Beppe Misuri non ha bussato alla mia porta".

L'esperienza all'interno di Radio Fly, network nato sulle ceneri della fu Radio Wave, prende le mosse proprio due anni fa circa. All'epoca, l'imprenditore aretino Giuseppe Misuri decise di acquisire le frequenze per aggiungere un'altra voce ai media locali. "Abbiamo creato un palinsesto davvero molto variegato e, grazie alla sensibilità dell’editore, abbiamo dato vita ad un esperimento incentrato moltissimo sulla città. Ovviamente questa, a mio avviso, è la forza di questa radio perché è unica nel suo genere”. Una vita trascorsa tra un microfono e un palco inseguendo i propri sogni correndo, correndo davvero a perdifiato. "Sarà per questo che la colonna sonora della mia vita potrebbe essere Born to run"".

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