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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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La futura Cadorna, il rischio idrogeologico e la bandiera dell'Ucraina: tutte le interrogazioni

Oggi nel consiglio comunale ci sono stati numerosi argomenti trattati

Nuova seduta del consiglio comunale e prima parte dedicata alle interrogazioni. Le prime due hanno riguardato la E78 e le bretelle verso San Giuliano e verso la Sr 71. Poi è stata la volta di Piero Perticai che ha chiesto se è intenzione della Regione Toscana adottare programmi e promuovere azioni per fronteggiare i rischi idraulici nella zona di Rigutino-Frassineto che derivano dagli eventi atmosferici che si susseguono oramai costantemente. “Lo scorso 17 gennaio, nel corso dell’ultima ondata di maltempo, i disagi e le criticità si sono riproposte, dopo i danni consistenti del 2019”.

“Generalmente – ha risposto l’assessore Marco Sacchetti – sono piuttosto critico nei confronti della Regione Toscana. Devo però dire che recentemente c’è stato un cambio di passo a livello regionale e questo ci ha consentito di mettere in campo interventi che erano stati a suo tempo individuati come prioritari, ad esempio in via Romana e a Castelsecco. Mi auguro che a seguito di questi il territorio registri un livello di rischio inferiore e incrementi la sua sicurezza idraulica rispetto ad alcuni anni fa. Ora sarebbe il momento di Frassineto: ci impegneremo per la messa in sicurezza dell’area e chiederemo che la Regione finanzi il relativo progetto, almeno in parte. Credo tuttavia che sia impossibile ottenere tale risultato per la messa in sicurezza della parte del rio di Rigutino che risulta tombata”.

Michele Menchetti ha chiesto chiarimenti sull’esposizione della bandiera ucraina a palazzo comunale. “Quella che è corso dal 24 febbraio 2022 non è una nuova guerra ma la prosecuzione di quella che dura da tempo, dal 2014, durante la quale anche l’Ucraina ha effettuato in Donbass bombardamenti a più riprese. Non esiste alcun regolamento comunale che disciplini l’esposizione di bandiere e i vessilli dovrebbero essere solo quelli istituzionali. Un conflitto non va letto con lenti manichee e se volessimo testimoniare vicinanza a tutti gli Stati che nel mondo sono coinvolti in vari conflitti non basterebbe l’intera facciata. Se mai è apparso uno striscione di solidarietà per Giulio Regeni, si ritiene di sventolare la bandiera di uno Stato estero in guerra. E se un cittadino russo visitasse la città e notasse la cosa, come dovrebbe reagire? Non corriamo il rischio di criticità a livello diplomatico? Chiediamo che la bandiera ucraina sia rimossa”.

Ancora Michele Menchetti: “il progetto del Terzo Luogo ha comportato consistente impegno finanziario e accordi con le società delle ferrovie mentre per il futuro Centro per l’impiego è già trascorso un anno dalla delibera di Consiglio Comunale che annunciava il via alla sua realizzazione. Per quest’ultima opera c’è una convenzione in cui è fissato un crono-programma tra Comune e agenzia per l’impiego: se i lavori non saranno conclusi al 31 dicembre 2023, il Comune si dovrà fare carico del canone di locazione, dal primo gennaio 2024, che il centro paga per l’affitto della sede attuale. Si rischia tale epilogo? Chi sono i responsabili degli iter che presiedono alla realizzazione del cosiddetto Terzo Luogo e del Centro per l’impiego”.

Ancora Michele Menchetti: “è stata prefigurata l’edificazione del nuovo centro di aggregazione sociale Fiorentina nell’area adesso occupata da un parco pubblico. Appare tuttavia singolare che un edificio di 400 metri quadrati vada a detrimento di un’area verde esistente e che come pertinenza del nuovo cas non sia stato concepito un numero di posti auto adeguato. Non potrebbe essere individuata una soluzione alternativa, utilizzando sempre immobili comunali per evitare nuovo consumo di suolo”?

Due interrogazioni hanno riguardato il cantiere ancora fermo della rotatoria di via Fiorentina e il rischio che si blocchi tutto. A queste ha risposto l'assessore Sacchetti.

Valentina Sileno ha chiesto chiarimenti sulle modalità di calcolo delle recenti bollette del gas. “Il Comune tramite la società Coingas partecipa a Estra e dunque dove interessarsi e avere voce sulle modalità in base alle quali si è arrivati a determinati rincari e verificare che alle difficoltà di pagamento delle bollette stesse non seguano disservizi ai danni degli utenti”.

L’assessore Simone Chierici: “venerdì 24 febbraio è stata convocata un’assemblea di Coingas, socio di Estra, affinché ci siano forniti proprio i chiarimenti sulle modalità di calcolo dei consumi stimati. In virtù delle risposte che riceveremo non mancheremo di fare le nostri considerazioni”.

Valentina Sileno: “inutile rimarcare l’importanza delle vie di uscita e di emergenza in luoghi come le scuole. Chiedo per questo se corrisponde al vero il fatto che una di queste alla scuola Tricca è al momento bloccata”.

Ancora Francesco Romizi ha chiesto chiarimenti sul percorso partecipativo sviluppato per la Cadorna. “È singolare definire un percorso di progettazione di uno spazio urbano ‘partecipativo’ quando tutto si è svolto dentro una cornice definita e un pacchetto ‘prendere o lasciare’. La zona Cadorna è sembrata diventare l’esperimento di democrazia dal basso di questa amministrazione ma chi ha cercato di dare il suo contributo si è trovato dinanzi a variabili indipendenti e stringenti, già definite dall’amministrazione comunale stessa: demolizione della ex-palazzina comando e costruzione del nuovo centro per l’impiego, ristrutturazione della ex-palazzina di guardia a fini commerciali, parcheggio multipiano. Aggiungiamoci gli uffici comunali, i locali che ospitano chissà ancora per quanto le aule scolastiche, la ex Casa delle culture diventata non si sa cosa ma in ogni caso ipotecata per scelta ideologica, le Logge del Grano la cui destinazione resta in un limbo, l’abbattimento dei murales più volte paventato: dove stavano gli spazi per i contributi? Anche l’ordine degli architetti non ha mancato di sottolinearlo”.

L’assessore Francesca Lucherini: “io invece sono molto soddisfatta del processo che abbiamo realizzato e che si è sviluppato all’insegna della partecipazione, che ha coinvolto anche molti giovani con proposte interessanti a sfondo didattico e funzionali alle loro esigenze. Non ho compreso perché qualcuno non ne abbia colto il significato, analogamente a quello che è successo per il processo partecipativo sul Pionta e che ha registrato un plauso. In termini generali, quando ho uno spazio su cui progettare, ci sono sempre delle precondizioni, nello specifico il futuro centro per l’impiego, di cui sottolineo l’importanza, e la palazzina ex corpo di guardia che crediamo valga la pena immaginare anche come edificio che ospiti un punto bar e ristoro. Ci è stato fatto notare, infatti, come l’area si svuoti la sera e generi di conseguenza problemi che non sono certo architettonici. Dobbiamo dunque non solo riqualificarla ma renderla vivibile. A oggi non è previsto alcun progetto concreto di multipiano. Un ultimo accenno alle dimensioni dell’area: essa è talmente estesa che non può essere ridotta a una rigida ingessatura. Ci sono invece ampi margini di proposta”.

Con due interrogazioni distinte, Francesco Romizi e Donato Caporali hanno ricordato “lo stato di totale abbandono dei circa 3.000 olivi di proprietà comunale. Nel 2012, vennero affidati in comodato d’uso gratuito ad alcuni pensionati individuati grazie a uno specifico bando pubblico. Ogni soluzione di questo tipo, con ricadute sociali e di decoro, citiamo ad esempio UtilEtà, non è stata riproposta dalla giunta Ghinelli. Va individuata una soluzione non solo per gli oliveti ma per tutti gli appezzamenti agricoli parte del patrimonio pubblico, da curare e tutelare allo stesso modo”.

L’assessore Alessandro Casi: “ci sono delle novità perché, grazie uno specifico gruppo forestale composto da dipendenti comunali, abbiamo iniziato a portare avanti interventi di pulizia e potatura di quelle piante. Siamo partiti dagli olivi a Castelsecco e una volta che avremo terminata questa fase propedeutica coinvolgeremo associazioni e centri di aggregazione interessati alla loro gestione”.

Alessandro Caneschi ha posto al Consiglio Comunale la questione delle criticità sopravvenute a seguito delle decisioni del governo sul cosiddetto bonus 110%. “Poteva essere applicato anche su edifici di edilizia residenziale pubblica. Fin dalla sua introduzione abbiamo chiesto che un ufficio comunale specifico si occupasse dell’applicazione della misura agli edifici Erp. Non è stato costituito. Sono stati invece annunciati 12 milioni di euro di investimenti per migliorie sulle case di via Ristoro, via Accolti, via Darwin e Indicatore. Questa interrogazione non vuole essere una critica ma l’espressione di una viva preoccupazione,. Questi interventi possono andare avanti oppure no”?

L’assessore Monica Manneschi: “la partita non è chiusa, la decisione del governo è contenuta in un decreto legge che in sede di conversione può accogliere, in forma di emendamento, i suggerimenti che provengono da più parti. Personalmente ho chiesto che per il superbonus di cui beneficiano gli immobili Erp, siano introdotte specifiche deroghe, magari consentendo agli enti locali di riferimento di acquistare i crediti assunti. Non abbiamo sentito l’esigenza di creare un nuovo ufficio perché l’ufficio casa, di concerto con la struttura di Arezzo Casa, si è adeguatamente occupato del superbonus. Certamente, a prescindere dal destino del 110%, è intenzione dell’amministrazione comunale adempiere ai lavori necessari. Il nostro impegno diretto non potrà che essere inferiore rispetto a quanto il superbonus poteva garantire”.

Da Valentina Vaccari del Pd è arrivata l'interrogazione che, prendendo spunto dal caso dell'aggresione della ragazzina di. 11 anni alla Cadorna, chiedeva spiegazioni circa le politiche educative, di prevenzione e di sicurezza messe in atto dal comune di Arezzo. A lei è stato detto che riceverà risposta scritta, poi il sindaco ha rilasciato una dichiarazione.

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