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Giovedì, 18 Aprile 2024
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I rapporti con la Fraternita, l'assemblea di Estra e il piano dei rifiuti: le interrogazioni in consiglio comunale

Un plauso è andato alle forze dell'ordine che nei giorni scorsi hanno sgominato la baby gang che ha terrorizzato Arezzo.

Dopo il ringraziamento del sindaco a questura, prefettura e polizia municipale per la "brillante operazione che ha condotto all’arresto di un numero cospicuo di giovani coinvolti in gravi reati perpetrati a danno dei loro coetanei", la prima interrogazione è stata presentata dal consigliere comunale Marco Donati sulla messa in mora del Comune di Arezzo da parte della Fraternita dei Laici a seguito di un credito pregresso vantato dalla seconda nei confronti del primo. "Il bilancio della Fraternita accusa una sofferenza importante e lo attestano le relazioni degli ultimi anni che accompagnano il documento contabile. Ad aggravare la situazione hanno contribuito i 50.000 euro elargiti alla fondazione Guido d’Arezzo. Chiediamo chiarimenti sia sulla messa in mora sia sul futuro di Fraternita".

"Quello che posso dire come prima cosa, anche per tranquillizzare tutti – ha sottolineato il sindaco Alessandro Ghinelli – è che i patrimoni immobiliari, materiali e immateriali di Fraternita non risultano depauperati e che le condizioni sono floride. In secondo luogo, è opportuno ricordare che parliamo di un’azienda pubblica di servizi alla persona, ovvero di un soggetto senza fini di lucro, che svolge attività in settori che non generano profitto, come il sociale e la cultura, e che per questo mette a reddito il proprio consistente patrimonio con, ad esempio, affitti o compravendite. Certamente occorre tenere alta l’attenzione ma le scelte compiute dall’attuale magistrato restituiscono tranquillità. La stessa legge istitutiva delle Asp recita inoltre che un’azienda pubblica di servizi alla persona è un soggetto giuridico dotato di autonomia tecnica, contabile e gestionale. Da quest’ultima premessa, concludo che, seppur in una partnership consolidata che ha trovato nella fondazione Arezzo Comunità ulteriore dimostrazione, le iniziative di Fraternita sono concordate in maniera informale senza che il sindaco o la giunta intervenga direttamente. L’amministrazione comunale, in virtù di questo principio di autonomia, non può e non vuole interferire".

Nello specifico della messa in mora, l’assessore Alberto Merelli ha ricordato come la vicenda dell’immobile oggetto del credito maturato da Fraternita “parte da molto lontano, fino a quando nei primi anni dieci del 2000 ha conosciuto un’empasse. La risposta sarà data in forma scritta proprio perché si tratta di ricostruire 40 anni di storia”.

Ancora Marco Donati ha chiesto chiarimenti sulla recente assemblea di Estra: “nel momento in cui l’amministratore unico di Coingas non vi partecipa è un passaggio importante. Chiediamo se il sindaco fosse stato a conoscenza di questa scelta, quali motivazioni l’amministratore avrebbe addotto, cosa è cambiato fra prima e seconda convocazione quando tutto sembra essere tornato nei ranghi”.

Il sindaco Alessandro Ghinelli: “la mancata partecipazione di Franco Scortecci alla prima assemblea, riferita preventivamente a me e ad altri sindaci, è dovuta non tanto a una mera nomina ma è nata da una riflessione di carattere più generale che personalmente condivido. Da parte di Scortecci è stata soprattutto lamentata la non condivisione su una scelta importante, relativa all’avvicendamento di professionisti, che avrebbe impedito alla nostra componente territoriale, nel cda di Estra, di dare il giusto e opportuno contributo. Dopo di che è subentrato un chiarimento in merito, proprio con il presidente e amministratore delegato e questo ha indotto Scortecci a recarsi all’assemblea dei soci in seconda convocazione. La linea non valicabile, dunque, è il coinvolgimento di Arezzo nelle decisioni che riguardano la città e la provincia. Questo presupposto va assolutamente garantito, altrimenti il territorio ne uscirebbe leso nei suoi interessi. Possiamo anche porci la domanda sul perché queste circostanze accadano adesso. Perché sta prendendo corpo il progetto della multi-utility, con sponsor le due collettività di Firenze e Prato. Soggetto che, come noto, avrà a che fare con l’energia, oltre che con la gestione di altri servizi. Ancora il disegno non mi è chiaro ma il tema è, tornando alla tutela dei nostri interessi territoriali, la partecipazione alla governance e alle scelte strategiche di questa grande società. È chiaro che se nella futura compagine il Comune di Arezzo conterà per il 5% non potremo farlo e quindi questa eventualità va scongiurata”.

Michele Menchetti, Donato Caporali e Francesco Romizi hanno chiesto, con proprie interrogazioni, chiarimenti sull’impianto di San Zeno a seguito di quanto emerso dalla recente assemblea di Ato Toscana sud: “sarà dato corso al progetto attuale di potenziamento della linea esistente o prenderà vita una linea 2 da 75.000 tonnellate che servirà anche a smaltire rifiuti prodotti fuori dall’ambito provinciale o rifiuti speciali?”

L’assessore Marco Sacchetti: “la premessa è che stiamo parlando di un impianto integrato, autorizzato a gestire nel suo complesso il ciclo dei rifiuti, cercando di farlo con minori costi per i cittadini e garantendo il massimo del recupero di materia. Quando però è impossibile o diseconomico recuperare materia, e sottolineo che a oggi è molto più conveniente recuperare energia, le alternative sono solo due: discarica o termovalorizzazione. Attualmente non esistono tecnologie alternative. In questo quadro c’è il progetto di revamping per il passaggio della linea da 45.000 a 75.000 tonnellate e questo garantisce la gestione dei rifiuti di ambito. E sottolineo ‘ambito’ perché se Arezzo sta dentro a quest’ultimo deve ragionare in termini di sussidiarietà. Poi c’è il tema degli scarti: più raccolta differenziata abbiamo e più scarti ci sono e anche questi non spariscono ma vanno gestiti. È stata allora valutata la possibilità, da sottoporre a iter autorizzatorio, di utilizzare una linea per trattare anche gli scarti della raccolta differenziata prodotti sempre nell’ambito Ato Toscana sud”.

“È opportuno aggiungere – ha rilevato il sindaco Alessandro Ghinelli – che nel contratto di servizio che lega Ato Toscana sud e il gestore Sei Toscana, risalente al 2013, è contenuta una clausola nella quale si dà mandato al gestore stesso di realizzare due nuovi impianti: un termovalorizzatore da 200.000 tonnellate a San Zeno e un bio-digestore in un’altra zona dell’ambito. Questo diritto astratto è fonte di grande preoccupazione. Nel quadro di un contenzioso tra Aisa impianti e Sei Toscana, nato per ragioni diverse da quella di cui stiamo parlando, il gestore si è detto disponibile a rinunciare a questo suo diritto a condizione di conferire all’impianto esistente di San Zeno gli scarti della raccolta differenziata di provenienza dalla provincia di Arezzo e, in via residuale, dalla restante parte dell’Ato Toscana sudest”.

Interrogazione di Michele Menchetti sull’ultima assemblea di Nuove Acque: “il Comune ha chiesto di prorogare fino a ottobre l’attuale cda. Chiediamo di conoscere i motivi di questa scelta, la rosa di candidati alla carica di presidente e i principi della futura mission della società”.

Il sindaco Alessandro Ghinelli: “a oggi non ci sono rose di candidati proprio perché è prevalsa una scelta di continuità fino all’autunno dell’attuale management che ha ben operato”.

Francesco Romizi ha chiesto chiarimenti sul nuovo impianto industriale del Chiaveretto “che per quanto compreso nel territorio del Comune di Anghiari ha un’ubicazione confinante con il nostro: chiedo l’illustrazione delle caratteristiche e dell’impatto ambientale del progetto”.

Ancora Francesco Romizi ha chiesto chiarimenti su quanto accaduto dopo l’ultima partita dell’Arezzo quando un vivace scontro verbale si è tenuto tra il presidente e alcuni tifosi. “In che termini vi è intervenuto l’assessore Federico Scapecchi e che rapporti ci sono a oggi tra amministrazione comunale e la società di calcio?”

L’assessore Federico Scapecchi: “intanto definirei i protagonisti dell’accaduto meri ‘spettatori’ e non ‘tifosi’ perché questi dovrebbero mantenere sempre un atteggiamento di rispetto. Invece sono volate parole irripetibili anche nei confronti dei familiari del presidente. A seguito di quanto stava accadendo, mi sono avvicinato per porgergli le scuse a nome della città e per fare presente che né la tifoseria né la città stessa possono essere rappresentate e accomunate a simili comportamenti. Nessun aspro confronto con lui. I rapporti tra amministrazione e società non sono certamente mutati, si mantengono positivi, sulla base di una convenzione in essere, nell’auspicio che ho pubblicamente espresso di tornare a giocare presto in categorie consone”.

Luciano Ralli ha lamentato la mancanza di illuminazione pubblica in un tratto di via Tagliamento e chiesto che la situazione sia risolta prima dell’autunno-inverno quando le ore di buio aumentano.

Michele Menchetti è tornato sulla demolizione e messa in sicurezza di alcuni immobili al’interno del parco del Pionta e oggetto di un’ordinanza del 2019 del sindaco. “A giugno, così è stato annunciato, dovrebbe partire la demolizione suddetta. L’Asl ha comunicato la data ufficiale al Comune?”

Il vicesindaco Lucia Tanti: “non c’è un giorno preciso ma un arco temporale che fa rifermento al periodo estivo e non oltre”.

Ancora Michele Menchetti ha richiamato l’atto di indirizzo approvato nel 2017 e proposto dal Movimento 5 Stelle sullo stop ai mozziconi di sigarette. “L’8 maggio scorso gli studenti liceali ne hanno raccolti da terra 4.000, una segnale d’inciviltà. Solo in Italia ne vengono abbandonati 72 miliardi l’anno, con conseguente inquinamento. A quando i raccoglitori nei parchi, piazze e luoghi ad alta frequentazione? Credo che servirebbe anche un sistema sanzionatorio adeguato”.

L’assessore Alessandro Casi ha confermato l’intenzione di installare nei parchi piccoli cestini che possono essere utilizzati allo scopo.

Valentina Vaccari ha rilevato che “il centro storico nel periodo estivo diventa il fulcro della vita notturna ma anche causa di degrado per la violazione delle regole basilari di civile convivenza e quiete pubblica. La attività di pulizia dovrebbero essere incrementate per mantenere il decoro e per questi lavori di pubblica utilità potrebbero essere coinvolti i percettori del reddito di cittadinanza. Auspico che la riqualificazione del centro parta dai servizi igienici di base come i bagni pubblici. Occorre poi incrementarne il numero, renderli accessibili a tutti e utilizzare tecnologie ecologiche”.

Gli assessori Alessandro Casi e Simone Chierici hanno rilevato come una mappatura e la manutenzione di queste strutture sia già partita. “Negli spazi destinati all’accoglienza turistica, inoltre, quello all’emiciclo delle scale mobili e quello sotto le logge, i bagni non solo ci sono ma vengono molto utilizzati. Nelle molteplici mail e feedback che riceviamo, le segnalazioni su eventuali carenze sono assolutamente residuali. Il che non significa che vadano implementati”.

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