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Infermieri, grido d'allarme: "Dal 1 settembre stop a 110 contratti interinali, prestazioni sanitarie a rischio”

La preoccupazione dell'Ordine degli infermieri e del sindacato

“Se sarà confermata la notizia che dal 1 settembre ci saranno drastici tagli lineari, pari addirittura al 75%, del personale infermieristico interinale, non posso che esprimere la mia grande preoccupazione per l'aggravamento della carenza di organico, per di più in un periodo delicato nel quale è ancora in atto la turnazione delle ferie estive”.

Il presidente dell'Ordine delle professioni infermieristiche di Arezzo Giovanni Grasso lancia un grido d'allarme e sottolinea come l'atteggiamento della Asl Toscana Sud Est dimostri una mancata lungimiranza nella programmazione a medio e lungo termine del personale infermieristico.

“L'azienda si comporta come se non fosse in perenne stato di carenza di infermieri – prosegue Grasso – mentre ci sono setting in sofferenza, come ad esempio il Dipartimento Emergenza Urgenza, e molti reparti nei quali i colleghi sono costretti a fare straordinari e mancati riposi. La priorità assoluta è invece il mantenimento di livelli di assistenza e per questo chiediamo che ci sia un relativo piano di assunzione rispetto ai ventilati tagli di personale interinale dei prossimi giorni, in coerenza a quanto abbiamo sempre affermato rispetto all'assunzione tramite le agenzie interinali che non può la soluzione giusta per il personale infermieristico per la mancata continuità del servizio offerto”, conclude il Presidente dell'Ordine delle Professioni infermieristiche di Arezzo.

Forte preoccupazione per questa situazione è stata espressa anche dal sindacato autonomo degli infermieri Nursind:

“Stiamo assistendo all’ennesimo tentativo di fare cassa sulla pelle dei lavoratori e in particolare di infermieri e operatori sociosanitari”, dichiarano i segretari Nursind delle tre provincie coinvolte Claudio Cullurà (Arezzo), Danilo Malatesta (Siena), Valentina Galesi (Grosseto).

“Siamo sbigottiti di fronte a questa mossa dell’Azienda. Tanto più che – ricordano i segretari provinciali – solo lo scorso marzo avevamo segnalato la carenza di organico pari a 230 operatori. Senza contare il fatto che un terzo del personale in servizio non è operativo al 100%, l’età media degli infermieri è di 52 anni e il 30% soffre di problematiche fisiche con conseguenti limitazioni”.

“Stime elaborate a partire da dati forniti dalla stessa Azienda sanitaria – sottolinea il Nursind - . Cosa è cambiato da allora? Se le intenzioni fossero confermate saremmo di fronte a un attentato da parte dell’Azienda verso la sua risorsa principale, i dipendenti, ma anche verso i pazienti, costretti a pagare scelte aziendali incomprensibili”.

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