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Indicatore paese dimenticato, i cittadini scrivono al sindaco: "Adesso se ne va anche la banca"

Una lettera è stata scritta al sindaco di Arezzo affinché prenda posizione e si impegni nel riqualificare, anche dal punto di vista dei servizi, la frazione aretina

Il simbolo di tutto appare evidentemente il sottopassaggio pedonale per tre quarti inutilizzabile nonostante sia di recente costruzione in seguito all'eliminazione del passaggio a livello. Indicatore è un paese dimenticato, o almeno così si sentono i suoi abitanti che da anni convivono con molti disagi e che adesso si vedono chiudere anche l'unica filiale della banca che finora era presente. "E le istituzioni dove sono? Perché non si preoccupano anche di questi cittadini?" si chiedono i residenti della zona.

Qui si è cominciato a muovere un gruppo di cittadini che ha raccolto oltre 400 firme e le ha depositate in Comune, indirizzandole al sindaco Alessandro Ghinelli accompagnate da una lettera che mette in fila tutti i problemi della frazione aretina.

"Signor sindaco - si lette in testa alla missiva - Indicatore è un paese vivo, famiglie e imprese che amano il proprio territorio, anche se in questo contesto di territorio, per un raggio di 4 Km e più, non c’è un servizio pubblico" i riferimenti sono alla mancanza di punto salute, alla questione della sicurezza messa alla prova dalla presenza di spacciatori, al mancato supporto per le infrastrutture digitali e quindi per i collegamenti con la fibra ottica.

I problemi si sommano se si pensa che alla fine c'è rimasta solo la farmacia in zona. "Il problema è lo stesso vissuto anche dai paesi vicini (e lontani dal “centro”) ovvero Pratantico, Monte Sopra Rondine, Pieve a Maiano, Chiani; insomma di un numeroso insieme di famiglie che si sentono aretine, piaccia o no, e sarebbe bene ricordarselo quando si distribuiscono i servizi nel territorio."

Il doloroso passaggio sulla chiusura della banca

"E ora anche la banca se ne va - scrivono al sindaco - Il presidio di un servizio di grande utilità, specialmente per gli anziani (che saranno obbligati a muoversi fino ad Arezzo quasi per tutto, compreso la riscossione della pensione), ha deciso che dei correntisti di quest’aria non gli importa molto, se è proprio qui che ritiene di fare economia. A parte la scarsa ponderazione della decisione, questa squallida insensibilità per le persone fa male; tanto più se si associa al silenzio di chi invece dovrebbe farsi sentire a loro sostegno. Quanti comunque fanno riferimento a questi pochi “servizi” (privati!) sono convinti di essere cittadini aretini, e si chiedono sempre più spesso se ad Arezzo lo sanno."

Poi un triste elenco di quante cose non vanno a Indicatore

"Anche il Centro di Aggregazione è abbandonato dal Comune e se non fosse per l’impegno di persone che si sobbarcano l’onere di tenerlo in vita, avrebbe già fatto la fine di tanti interventi “pubblici” fatti e buttati lì con noncuranza (anche dei soldi spesi); alcuni esempi: la stazione ferroviaria (6 minuti per arrivare in centro ad Arezzo in sicurezza) chiusa appena adeguata (sottopasso ecc.); e da allora oggetto di una concessione a favore di un’impresa di interscambio gomma-rotaia (è questo l’interporto!?); per di più con l’impegno della viabilità di paese, con ingressi pericolosissimi e distruzione del fondo. Il sottopasso ferroviario, igienicamente insostenibile (due milioni di euro per chiudere due passaggi su tre stante il ristagno di liquami, e tutti nel rimanente percorso ciclabile). Una scuola che ha un bisogno di manutenzione ed adeguamenti evocati ormai da tempo. Una toponomastica a “zone” (peraltro mal segnalate) forse studiata per confondere anche i mezzi di soccorso; e dire che prima avevamo le strade con i numeri civici. Ma che senso ha?" si chiedono i cittadini che aggiungono anche il problema della velocità del traffico nella zona e quindi della pericolosità delle strade. "L’assoluta mancanza di dissuasori di velocità a proteggere almeno gli attraversamenti pedonali (ragazzi che vanno alle corriere per la scuola, anziani che ormai ci devono andare per qualsiasi tipo di servizio, ecc.,) chiunque deve attraversare rischia di finire sotto i bolidi in corsa, con partenza dal semaforo ed arrivo nei pressi della Saima."

Le condizioni del sottopasso pedonale di Indicatore

Infine l'appello al sindaco perchè si ricordi di Indicatore e dei suoi problemi

"Può spiegarci, Signor Sindaco, perché siamo ridotti così male in tema di attenzione da parte Sua? Per favore intervenga per evitare che la Banca lasci il paese, sarebbe un segnale importante da tutti i punti di vista, per la stazione ferroviaria (giovani ed anziani in 6 minuti in centro) ed il sottopasso (ormai a rischio d’infezione per chi ci passa, per le necessità della scuola, per la sicurezza nelle strade (gli autovelox? Se uno prende la multa perchè andava sopra il limite ma nel frattempo ha messo sotto qualcuno a noi di quella multa non interessa molto: non vogliamo finire messi sotto. Preveniamo che è meglio, molto meglio. Qui serve un dissuasore a protezione di ogni attraversamento pedonale.) Per “la fibra”; il dopo-covid si distingue su questo, la Comunità Europea punta su Borghi Intelligenti, o sono tutte chiacchiere? Qui è stata stesa una linea di fibra che abbiamo scoperto essere per un privato: cosa ci voleva ad avere un po’ d’attenzione “pubblica” e mettere in condizione popolazione (servizi) e giovani (opportunità) di potersi sentire per una volta in condizioni di pari dignità? Signor Sindaco, agisca, venga e ci guardi in faccia, non è più tempo di non vedere e di non sentire."

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