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Incomplete, fragili e da rifare: le infrastrutture dell'Aretino ai raggi X

È stato in occasione della Giornata dell'economia che è stato fatto il punto sullo stato di salute e sulla presenza di infrastrutture strategiche da e per Arezzo. La relazione

Strade, collegamenti ferroviari, snodi viari e poi il progetto dell’alta velocità. È il sistema delle infrastrutture, esistenti, da ultimare e futuribili, l’argomento sul quale il mondo dell’imprenditoria aretina ha posto particolare attenzione durante la Giornata dell’economia svoltasi alla borsa merci martedì 5 luglio.

Per analizzare la mappa aretina occorre partire da un dato: fino al 1953 non esistevano né A1 né Direttissima. Le due grandi arterie del traffico, nonostante i loro 69 anni di vita, rimangono ad oggi le più importanti dell'intero territorio visto che, complessivamente, lo sviluppo infrastrutturale locale ha vissuto momenti di particolare lentezza se non di immobilismo.

Stefano Maggi, docente di storia dei trasporti del dipartimento di Scienze Politiche ed Internazionali dell’Università degli Studi di Siena, ha presentato una dettagliata relazione sullo sviluppo e sulle problematiche delle infrastrutture e dei servizi di trasporto nella provincia di Arezzo. Una relazione accuratissima che mostra un territorio ancora troppo poco sviluppato rispetto alla domanda e alle necessità di mobilità di privati e aziende.

Ferrovie: la mappa 

Le linee da e per Arezzo sono tre: Firenze-Roma (Direttissima), con svincoli ad Arezzo e Valdarno (253 km); Firenze-Arezzo-Terontola-Chiusi-Roma (Lenta) (316 km) e Stia-Arezzo-Sinalunga (44 km + 40 km). Come evidenziato nel rapporto presentato durante l’evento alla borsa merci, non esisto collegamenti con altre tratte ferroviarie e dunque, essenzialmente, i treni che fermano in città si muovono essenzialmente lungo la costa appenninica.

Per quanto concerne la linea Stia-Arezzo-Sinalunga, gestita da LfI, viene evidenziato non esista il servizio festivo ma vi siano dei bus che suppliscono alla carenza. “Occorre mettere delle corse festive - si legge nel rapporto - Non ci sono soltanto i pendolari, ci sono tanti utenti occasionali, fra cui migliaia di turisti che arrivano in treno”.

Un capitolo a parte è quello riguardante il raccordo tra ferrovia Arezzo-Sinalunga e ferrovia Siena-Chiusi. Qui le indicazioni sono chiare: "tramite una «lunetta», cioè un breve raccordo a Sinalunga, si potrebbero attivare collegamenti diretti con Siena”. Infrastruttura questa che, come le altre, manca visto che Siena è raggiungibile da Arezzo in maniera diretta solo in auto o in bus.

Sebbene oggetto di importanti interventi di riqualificazione la stazione di Sansepolcro è ad oggi abbandonata. “Il treno - continua Maggi nella relazione - doveva tornare dal settembre 2018. I convogli per e da Perugia si fermano a Città di Castello, 17 km prima e dal 2005 esiste uno studio per riattivare 24 chilometri di ferrovia. Da riattivare sarebbe anche la tratta verso Arezzo”.

Raccordo Arezzo-Battifolle

La via di accesso alla città resta ancora oggi incompleta. 7,4 chilometri di asfalto che collegano l’uscita A1 al centro storico su una corsia per senso di marcia.

La E45 Orte-Cesena

È composta dalle strade statali 675 “Umbro Laziale” (da Orte a Terni) e 3bis “Tiberina” (da Terni a Cesena) per circa 250 km, realizzati tra la fine degli anni ‘70 e metà degli anni '80. È una strada "fragile" che passa nelle valli e sotto le montagne. Manca parte della viabilità alternativa. 4 Km nel Comune di Pieve Santo Stefano sono inagibili da 20 anni.

La strada Umbro-Casentinese

Ha un notevole traffico di mezzi pesanti, ha alcuni tratti con gli svincoli e in gran parte è con gli attraversamenti a raso.  Quindi non è una strada "in sicurezza". Ha la ferrovia parallela, sarebbe utile portare le merci in treno, anziché in camion.

Il Passo dei Mandrioli

La strada 71 Umbro-Casentinese collega il Casentino con la Valtiberina e con la E45. Non c’è servizio di trasporto pubblico, fra Badia Prataglia e Bagno di Romagna. Nel tratto romagnolo c’è una lunga frana.

Il raccordo Monte San Savino-San Zeno

Rappresenta una variante di circa 15 km, rispetto alla al percorso della statale 73. Arrivati al termine della strada si rientra sulla statale 73 diretta a Siena via Rigomagno. Manca il proseguimento a 4 corsie fino a Rigomagno.

Ponte Buriano

Ponte Buriano dovrebbe avere una viabilità alternativa a breve. Sebbene vi siano dei divieti ben precisi, il passaggio di mezzi pesanti è una costante che non si concilia con la sicurezza e il mantenimento di un ponte del 1277. Un luogo bellissimo, che è stato oggetto di valorizzazione turistica, ma ora sembra in abbandono.

Qui la relazione completa

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