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Conto alla rovescia per l'inaugurazione del nuovo angiografo: dall'incendio all'arrivo dello strumento

Le fiamme che distrussero la palazzina Calcit si portarono via anche il prezioso strumento

La data è stata fissata: il nuovo angiografo dell'ospedale San Donato sarà inaugurato il prossimo 8 marzo. Dopo mesi di attesa e non poche polemiche, il prezioso strumento inizierà ad essere utilizzato. 

"Dopo il drammatico incendio del 16 aprile 2020 che aveva danneggiato la palazzina del Calcit e messo in difficoltà le attività di emodinamica - spiega l'azienda sanitaria in una nota -, l’Asl aveva avviato tutte le procedure per l’acquisto e l’installazione di un nuovo angiografo, puntando su uno strumento all’avanguardia che meglio risponde alle necessità operativa della sala di interventistica cardiovascolare".
Adesso lo strumento è arrivato e i collaudi sono in corso.

"Terminati tutti i collaudi, questo fondamentale dispositivo di diagnostica sarà inaugurato martedì 8 marzo 2022". Annuncia la Asl.

Dall'incendio alla querelle

L'incendio che devastò la palazzina del Calcit, si portò via anche questo strumento donato dagli aretini. SI trattò di un rogo doloso, per il quale un 40enne senza fissa dimora adesso è processo. Secondo gli inquirenti fu lui, in pieno lockdown, ad aggirarsi nel perimetro della palazzina: sarebbe stato immortalato dalle telecamere di sorveglianza della palazzina mentre si avvicina ad una finestra da dove sarebbe stato gettato l'innesco. 
L'uomo fu riconosciuto dagli agenti alcuni giorni dopo il fatto, perché indossava ancora gli stessi abiti e lo stesso cappellino ripresi dalle telecamere. 

In quel periodo però anche l'Hospice fu spostato: a causa della pandemia. Per questo servizio, che sta particolarmente a cuore agli aretini, iniziò un pellegrinaggio di struttura in struttura, in attesa di trovare una collocazione definitiva. 

Adesso si trova ad Agazzi, presso l'istituto privato di riabilitazione Madre della Divina Provvidenza.

Lo strumento che invece era nella sala di emodinamica, non era stato sostituito subito: nonostante la Asl avesse provveduto all'acquisto, l'installazione aveva richiesto tempo. Mancavano alcuni componenti necessarie per completare la messa in operar e garantire il funzionamento. 

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