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Da imprenditore della moda a volontario. La storia di Cesare: "Ho incontrato persone che mi hanno spalancato il cuore”

Una storia di rinascita e di impegno quella ripercorsa da Cesvot nella rubrica “Storie di nuovi volontari”

Per tutta la vita ha lavorato nella fabbrica di famiglia contribuendo a creare, promuovere e esportare collezioni di pelletteria di prim’ordine. Poi è arrivata la pandemia Covid e la situazione si è complicata oltre misura. “Nei mesi di chiusura forzata ho pensato che la paura stesse bloccando il mondo. Giorno dopo giorno, ho pensato che dovessimo tutti trovare il modo di combattere quella paura”. Inizia così l’ultimo capitolo della storia di Cesare Lucioli, 58enne di Monte San Savino, che da imprenditore del comparto moda è diventato un attivissimo volontario dell’associazione savinese Arca onlus, realtà attiva in ambito socio-sanitario occupandosi di minori e di persone diversamente abili con un’attenzione particolare al campo educativo ed al contrasto di forme d’emarginazione e di disagio.

“Ho 58 anni, ho sempre lavorato nel mondo della moda con la mia azienda di famiglia, facevamo fiere e collezioni a livello internazionale - racconta Cesare - Un giorno leggendo il giornale mi sono imbattuto in un’immagine della campagna ʼPassa all’azione, diventa volontarioʹ e ho deciso di provare”. I primi incontri di Cesare con gli ospiti dell’Arca Onlus si svolgono durante le attività con l’associazione Compagnia randagia. “Ho cominciato la mia esperienza - racconta ancora - accompagnando i ragazzi al rifugio per animali. In seguito li ho anche portati alla mia ex azienda di scarpe, tanti materiali di produzione ormai inutilizzati sono stati riportati a nuova vita durante i laboratori artistici. Ho imparato come comportarmi con loro, ognuno ha la sua sensibilità. Ho ascoltato, aspettato, mi sono documentato ma soprattutto ho cercato di capire come intercettare il loro mondo. Mi hanno spalancato il cuore”.

Un nuovo mondo, nuovi amici e nuove piccole grandi avventure quotidiane sulle quali mettersi alla prova. Ma non è tutto. La scelta di diventare volontario in ambito sociale ha avuto anche importanti e positivi risvolti sulla capacità di relazione e ascolto di Cesare. “Un giorno al rifugio per animali ero con C. che di solito è un ragazzo abbastanza taciturno - racconta - Mi si è avvicinato e ha detto ʼOggi sto veramente male Cesare. Sono molto depressoʹ. Allora ho proposto di fare una passeggiata insieme, ho cercato il mio modo di stargli accanto. A fine mattinata mi ha detto: ʹCesare, ora sono più contentoʼ. È per questo che consiglio a tutti di scavalcare le loro paure. I rapporti umani più veri che abbia provato li sto vivendo con questi ragazzi. Si riesce ad andare oltre ogni confine, si riesce a capire meglio anche se stessi”.

Gli ospiti del centro comunale l’Arca sono seguiti da educatori e volontari in numerosi percorsi: dai laboratori d’arte e cognitivi alle attività motorie, fino alle attività al centro di recupero animali “La compagnia randagia”, tutto con l’obiettivo di aiutare gli ospiti ad esprimere al meglio personalità e talenti, affiancandoli in un percorso di autonomia. Tra le attività dell’associazione  l’Arca Onlus anche il centro educativo diurno per minori Bandallegra e la comunità residenziale di San Martino.

“Il punto fondamentale per noi all’Arca - spiega Cristina Del Novanta, operatrice del centro comunale l’Arca - è nel continuo contatto con il ʹmondo esternoʼ per aiutare le persone ospiti del centro a interagire in contesti diversi da quello familiare. Per noi è importante lavorare a un cambiamento di mentalità, incrociare mondi ed esperienze diverse. Lavoriamo sempre più in un’ottica integrata per aumentare il lavoro sulle autonomie”.

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