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Impianto di compostaggio al Chiaveretto: nasce "I custodi della Contea"

La struttura, come appreso nelle settimane passate dagli abitanti della frazione, dovrebbe essere collocata proprio in questa zona

Si chiama “I custodi della Contea” e altro non è che un gruppo di cittadini uniti dallo scopo di tutelare quel minuscolo angolo della provincia, al confine tra i comuni di Arezzo, Subbiano e Anghiari. Da Chiaveretto continua la battaglia avviata dai residenti della località “Contea” che mira a porre un freno alla realizzazione di un impianto di produzione di fertilizzanti dal recupero di rifiuti organici differenziati proposto dall’Azienda Agricola Cantini di Gian Pietro e Mauro S.s.. La struttura, come appreso nelle settimane passate dagli abitanti della frazione, dovrebbe essere collocata proprio in questa zona.

“Il nostro comitato - spiegano i cittadini attraverso una nota stampa - si oppongono alla realizzazione lungo il bosco della Contea dell'impianto, così come approvato nella Conferenza di Servizi del 27 gennaio 2021, Direzione Ambiente ed Energia, Regione Toscana settore via e vas. Si contesta la scelta dell’ubicazione e non l’impianto in sé stesso, in quanto strutture industriali a ciclo continuo non dovrebbero stare in mezzo ai boschi. Un progetto di economia circolare ben fatto dovrebbe fare delle scelte sostenibili e quanto più a impatto zero a 360 gradi: nella localizzazione, nella progettazione e nelle conseguenze ambientali e non, che comporta. Limitarsi a considerare la sola produzione organica come portavoce di un progetto “green” sembra davvero voler spostare l’opinione pubblica dagli effetti negativi che l’impianto sicuramente avrà su questo ecosistema. Si pensi soltanto alla cementificazione di circa 4000 mq in un contesto boschivo e al traffico pesante, ad oggi inesistente, a cui quest’area sarà sottoposta. Si ricorda inoltre, che a meno di un chilometro a valle dall’area dove dovrebbe sorgere l’impianto è presente una fonte naturale centenaria di acqua potabile a cui, da sempre, attingono i locali ed anche residenti nei comuni vicini. Riteniamo che il patrimonio naturale costituisca un bene collettivo unico e insostituibile da mantenere e preservare anche per le generazioni future e che la buona qualità di vita rappresenti un valore irrinunciabile. Il comitato e tutti i cittadini che giornalmente si stanno unendo alla nostra causa hanno avviato una raccolta firme per manifestare la loro contrarietà al progetto. Per promuovere ulteriormente la sensibilità degli abitanti del territorio e non, il comitato ha organizzato una passeggiata domenica 22 maggio alle 15. Confidiamo sul fatto che percorrere insieme questi luoghi possa rendere tutti più consapevoli”.

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