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Il ciclodromo di Sant'Andrea a Pigli per i go-kart? I residenti dicono no: "E' una questione di sicurezza e inquinamento"

"Un giorno abbiamo visto qui un gruppo di persone e alcuni go-kart fare delle prove, c'era anche qualcuno dell'amministrazione, da lì abbiamo capito il pericolo che poteva correre il ciclodromo e ci siamo organizzati per dire no a questo progetto...

"Un giorno abbiamo visto qui un gruppo di persone e alcuni go-kart fare delle prove, c'era anche qualcuno dell'amministrazione, da lì abbiamo capito il pericolo che poteva correre il ciclodromo e ci siamo organizzati per dire no a questo progetto, per motivi di sicurezza e di inquinamento acustico e ambientale." Così Andrea Masariello racconta come è iniziata questa battaglia che vede insieme un gruppo di residenti di Sant'Andrea a Pigli, ma anche le associaizoni sportive che usufruiscono del ciclodromo, si tratta delle scuole di ciclismo come la polisportiva Albergo Oliveto e l'Unione Ciclistica Aretina ad esempio.

Il comitato di Sant’Andrea a Pigli in sinergia con le associazioni ciclistiche del territorio esprimono il proprio dissenso nella trasformazione del ciclodromo in pista di go-Kart ed affini. L’impianto è stato pensato, progettato, collocato in un territori e realizzato, per essere un impianto ciclabile, adibito all’allenamento dei bambini ed agli adolescenti del ciclismo al fine di permettere lo svolgimento di tale sport in un ambiante sano e sicuro. Pertanto la trasformazione o l’estensione di questo ad impianto di go-kart, viene ritenuta assolutamente inopportuna ed inadeguata per moltissimi motivi.

Ecco le loro motivazioni:

Sul piano dell'inquinamento acustico il Comitato spiega: Nella relazione tecnica del piano comunale di classificazione acustica questa zona è posta nella zona II con valori massimi consentiti che oscillano dai 45 (notturno) ai 55db (diurno) con valori qualitativi di 42-52db.

Inquinamento ambientale da gas di scarico/fumi, fenomeno assolutamente da non sottovalutare in quanto possiede le caratteristiche sia della contemporaneità (molti motori accesi insieme) e di lunga permanenza, sappiamo che sono sessioni che durano per tutta la giornata e per più giorni consecutivi.

Incompatibilità della convivenza nello stesso impianto tra ciclismo e go-kart. Basti pensare che uno sversamento di olio o di benzina dovuto a guasto meccanico o incidente, pioggia su gommatura dell’asfalto, rendono scivoloso ed insicuro il tracciato, analogamente installazioni di cordoli, ad esempio nelle curve, necessarie per le piste di go-kart sono punti critici e pericolosi per eventuali cadute dei ciclisti. Ricordiamo che Il ciclodromo è concepito per essere un luogo sicuro dove avviare, allenare e far correre i bambini, concepire questo impianto con l’introduzione di parti che possono abbassarne il livello di sicurezza è una contraddizione in termini ed è molto pericoloso.

Nella piccola videogallery, alcune immagini della manifestazione che si è tenuta alcuni giorni fa:

Inadeguatezza di una pista di go-kart rispetto ad uno sviluppo futuro dell’area sportiva ma anche ad altre discipline già presenti nella zona come il calcio. I calciatori sarebbero costretti durante l’allenamento e partite a respirare area inquinata con scarichi dei motori a meno di 20 metri di distanza.

La conformazione dell’impianto, larghezza della carreggiata, raggi di curvatura, assenza delle vie di fuga, distanza dalle abitazioni minore dei 100m addirittura una confinante con la pista, rendono il tracciato non accreditabile per le gare ufficiali quindi qualunque tipo di investimento anche imprenditoriale sarebbe un investimento a perdere.

l'area non è adeguatamente attrezzata per gestire l'afflusso degli utilizzatori dell'impianto: la via d'accesso è una strada vicinale stretta senza marciapiede senza illuminazione, aree di parcheggio inesistenti ed insufficienti già adesso. Tre go-kart provano nel ciclodromo Incompatibilità sociale ed ambientale con i residenti della zona. Ricordiamo che questa è una zona di campagna dove i residenti hanno scelto di vivere per svolgere una vita serena lontana dallo smog e dai rumori a discapito di sacrifici legati al conseguente allontanamento dalla comodità dei servizi della città. Su questo si basano i desideri delle famiglie coinvolte ed anche i valori economici delle abitazioni che con grandi sacrifici le stese famiglie hanno acquistato e per le quali stanno pagando ancora i relativi mutui. Si parla spesso di politica della famiglia poi nei fatti non ne vengono tenute conto le esigenze.

Moralmente un’area sportiva dovrebbe essere il contenitore dell’espressione di valori che le discipline sportive testimoniano, come il rispetto degli altri. Realizzare un area dove il divertimento di alcuni è contemporaneo disagio per altri, dove gli altri sono le famiglie residenti che non possono sottrarsi a tale disagio, è una sconfitta amministrativa enorme.

Il comitato di SA Pigli altresì esprime la propria apertura all’ampliamento dell’utilizzo dell’area e del ciclodromo ad altre discipline, compatibili tra loro che rispettano l’ambiente ed il tessuto sociale in cui lo stesso è inserito, Come ad esempio il podismo, il pattinaggio, allenamenti di camminata nordica. Con piccoli adeguamenti ricettivi potrebbe essere utilizzata maggiormente dalle famiglie ed anche dai residenti della zona, per tutto questo e per qualunque iniziativa di coordinamento con le associazioni ciclistiche il comitato si rende disponibile a svolgere funzioni di interfaccia, basta scrivere a comitatosapigli@gmail.com.

Pertanto auspichiamo che l’amministrazione del Comune di Arezzo non intenda procedere con questa idea dell’ampliamento della pista e dell’area al mondo dei motori, qualora questo non avvenga il comitato procederà suo malgrado alle vie legali opportune.

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