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Il 118 del Casentino “raddoppia” i mezzi per il soccorso

Prima erano due. Due ambulanze di stanza a Bibbiena e Stia. Adesso diventano quattro. Esattamente il doppio. Entrano in servizio da dopodomani, primo giugno. E’ la nuova “formazione” dei mezzi del 118 in Casentino: fino a domani continueranno...

Prima erano due. Due ambulanze di stanza a Bibbiena e Stia. Adesso diventano quattro. Esattamente il doppio. Entrano in servizio da dopodomani, primo giugno.

E’ la nuova “formazione” dei mezzi del 118 in Casentino: fino a domani continueranno con una ambulanza con infermiere a Stia e una ambulanza con medico a Bibbiena. Dal primo giugno per il Casentino ci sarà con la stessa modalità organizzativa di Arezzo e del Valdarno: una automedica con a bordo un medico e un infermiere; resterà la ambulanza con infermiere a Stia e ci saranno in aggiunta due ambulanze con volontari formati nel Blsd. Quindi quattro mezzi che consentiranno di presidiare il territorio senza mai doversi, allontanare magari per trasferimenti semplici. S prima un paziente aveva una patologia che richiedeva il trasferimento ad Arezzo in un altro ospedale anche fuori provincia, assieme all’automezzo andava via anche il sanitario, lasciando per due, tre, a volte anche quattro ore, il territorio coperto solo dalla reperibilità. Adesso gli eventuali trasferimenti li farà l’ambulanza con i volontari Blsd se il paziente è stabilizzato. Oppure in ambulanza salirà un solo sanitario, ma altri resteranno con propri mezzi sul territorio. Un autentico mutamento di strategia, fondamentale per garantire sicurezza al territorio. Medesima strategia sarà attivata in settembre in Valtiberina e successivamente anche in Valdichiana, rendendo così omogeneo il servizio nell’intera provincia.

Questa mattina davanti al pronto soccorso di Bibbiena (presenti i dirigenti aziendali, il volontariato, il presidente della conferenza dei sindaci, il cappellano dell’ospedale e gli operatori) c’è stata un breve cerimonia, che è servita soprattutto per far conoscere la squadra di sei infermieri appositamente formati (personale aggiunto a quello già esistente) che copriranno i turni dell’automedica. E per presentare anche la dotazione di questo mezzo, in grado di trasferire presso il luogo dell’intervento un autentico pronto soccorso mobile. L’automedica casentinese è fornita anche di un ecografo portatile mobile senza fili che il Calcit ha donato assieme a Marco e Carolina, sposi che hanno dirottato tutti i regali del loro matrimonio in donazioni alla sanità della vallata.

Questo apparecchio, essendo mobile, sarà utilizzato dove serve, dalle strutture ospedaliere al territorio, sulle strade, nelle case, nei campi sportivi. Dove diventa insostituibile grazie alla sua versatilità e utilità.

Il Casentino, è stato spiegato stamani, avrà la prima vera integrazione globale fra queste aree, potenziando e migliorando il servizio, in grado di indirizzare il cittadino ferito o colpito da un malore importante, verso la struttura più appropriata, con l’ambulanza o, se serve, con l’elicottero Pegaso.

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