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Martedì, 16 Aprile 2024
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I cervelli sotto vuoto allo stadio, tra Heysel ed ebrei

Lo sport è passione: lo è il calcio giocato, lo è quello vissuto al fianco della squadra del cuore. In casa, in trasferta. Nelle partite più anonime, nei derby più sentiti. Va bene il sostegno ai propri colori e pure lo sfottò avversario, perché...

Lo sport è passione: lo è il calcio giocato, lo è quello vissuto al fianco della squadra del cuore. In casa, in trasferta. Nelle partite più anonime, nei derby più sentiti. Va bene il sostegno ai propri colori e pure lo sfottò avversario, perché anche all'oratorio certe pietanze vogliono il giusto condimento. Amen.

Ci sono poi manifestazioni allo stadio che tifo non sono ma avrebbero la pretesa di essere divertenti/sarcastiche/provocatorie/fighe. Fanno branco. Ma che in sintesi sono partorite da cervelli carenti, replicate e sostenute da cervelli spenti. Che dentro il gruppone/gruppetto/gruppino sembrano suonare tanto bene per denigrare l'avversario: vengono evocate tragedie con logiche da bullismo della scuola materna. Suscitano più pena che rabbia, come un bimbo che dice parolacce per farsi notare. Ma siccome gli stadi calamitano milioni di occhi, poi tocca parlarne. E dire cose ovvie tipo che gli adesivi allo stadio Franchi contro le vittime dell'Heysel sono spregevoli al pari dei cori antisemiti allo Stadium di Torino.

Lo spunto arriva da un messaggio facebook indirizzato alla nostra redazione, dopo l'articolo della collega Claudia Failli sulle penose scritte del Franchi.

Questo il garbato testo del lettore

fenomeno scrivi le notizie che ti pare a te..i cori di ora allo juventus stadium contro noi fiorentini che siamo una massa di ebrei non lo riporti eh?facile riportare solo quello che ti torna comodo

#giornalistaterrorista

Mi pare assurdo giustificare il nostro articolo, lo faccio per chiarirne la logica giornalistica. Siamo un giornale di provincia, ci interessiamo di quel che accade nell'Aretino. Il presidente dell'Associazione tra i familiari delle vittime dell'Heysel è di Arezzo, Andrea Lorentini, due giovani – tra cui il padre di Andrea, Roberto Lorentini - che persero la vita Bruxelles nell'85 erano di Arezzo: la posizione dell'associazione sui fatti del Franchi non può che trovare spazio su Arezzo Notizie. Come lo troverebbe, per dire, la condanna dei cori dello Stadium di un'associazione aretina che lotta contro l'antisemitismo. Detto questo, il messaggio, nella sua tristezza, permette un paio di riflessioni. Uno: gli pseudo-tifosi che intonano un canto articolato contro i fiorentini (“Il viola è il colore che odio e quello che odio di più. Gli sterilizziamo le donne, cosi non ne nascono più! Firenze è una patria d'infami, la odio da sempre perché i viola non sono italiani ma sono una massa di ebrei”) con finale antisemita, tendono (involontariamente) una trappola al loro bersaglio, chi ci casca – come il nostro lettore - offendendosi per l'epiteto “massa di ebrei” pecca dello stesso pregiudizio di quelli che intonano il coro. Giusto indignarsi per il coro, non certo per l'accostamento fiorentini=ebrei, ma per tutto quel che implicitamente intende (ebrei= popolo inferiore, quindi fiorentini=popolo inferiore). Due. Grazie al lettore per il messaggio (che però resta parecchio piccino e triste): ci permette di ribadire cose che sembrano ovvie, ma che per tutti forse non lo sono. Che juventini e fiorentini si sfottano, a Torino, a Firenze, ad Arezzo come a Ponticino. Ma ci vuole rispetto per le tragedie e zero tolleranza per chi offende la memoria, sia che che vengano oltraggiate le vittime di incidenti, sia le vittime di insensato odio razziale. E, per inciso, l'Associazione fra i familiari delle vittime dell'Heysel si batte contro tutte le forme di odio e discriminazione negli stadi. @MattiaCialini

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