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Mascherine, cosa succede dal 1 maggio. A scuola fino a fine anno? Lettera della garante per l'infanzia

Il Governo deve decidere a breve alcuni dettagli sull'uso delle mascherine in contesti come la scuola, i trasporti e il mondo del lavoro

Con la fine di aprile scattano ulteriori novità sull'uso delle mascherine e del green pass. Decade la certificazione verde ma resta l'obbligo vaccinale fino al 31 dicembre per medici, personale sanitario e delle Rsa. Fino al 15 giugno vaccinaizone obbligatoria per gli over 50, personale scolastico e forze dell'ordine. Ma il Governo deve ancora decidere alcuni dettagli, soprattutto sul settore della scuola, trovando una soluzione adeguata che mantenga al centro la salute pubblica ma che non crei forti discriminazioni con altri contesti dove le restrizioni saranno tolte.

Green pass

La certificazione verde non verrà più richiesta dal 1 maggio sia nella sua formulazione rafforzata che in quella base. Via libera quindi per palestre, piscine al chiuso, feste, cerimonie, congressi e poi discoteche e sale da gioco, cinema e teatri. Così ha infatti stabilito il decreto Covid del 24 marzo scorso. Non servirà nemmeno per andare al bar e consumare nei ristoranti, su mezzi di trasporti come aerei, treni, traghetti e pullman intra-regionali, andare allo stadio, teatro e concerti all'aperto.

L'eccezione è rappresentata da coloro che vanno a fare visite a pazienti in ospedale e in Rsa dove sarà necessario il super green pass fino al 31 dicembre.

Via la mascherina, ma dove?

Stando alle regole attualmente valide, il 30 aprile è l'ultimo giorno di obbligo di mascherina al chiuso. Ma una decisione definitiva non è stata ancora presa. Si dovrebbe passare dall'obbligo alla raccomandazione per quasi tutti i contesti sociali, ma con alcune eccezioni. Potrebbe restare la Ffp2 per i trasporti locali e per quelli a lunga percorrenza come treni e traghetti. Sarà accantonata per bar e ristoranti, nei musei, e in altri luoghi al chiuso. Ancora da decidere cosa accadrà per spettacoli di una certa capienza al chiuso e all'aperto come nei teatri, cinema, concerti, stadi. Ma il nodo più grande è sempre quello della scuola.

A scuola

Al momento la regola prevede l'obbligo di indossare la mascherina (chirurgica o ffp2) fino alla fine dell'anno scolastico, ma da un lato cresce il numero di persone che chiedono di toglierla come negli altri contesti sociali al chiuso, dall'altro il Governo sta riflettendo sui dati della pandemia che non hanno avuto un calo così netto. Una decisione è attesa a breve. Il pediatra aretino Italo Farnetani si è espresso alcuni giorni fa auspicando che la mascherina resti obbligatoria in classe fino a giugno. Di questo si sta occupando anche la garante per l'infanzia e l'adolescenza della Toscana Camilla Bianchi che ha ricevuto molte segnalazioni da parte dei genitori riguardo specialmente i bambini che compiono sei anni ma son ancora nella scuola dell'infanzia.

“Valutare l’opportunità di assumere determinazioni più idonee in merito all’uso obbligatorio delle mascherine”, con l’obiettivo di fornire, “quantomeno con riguardo alla scuola dell’infanzia, uno specifico indirizzo, costituzionalmente orientato e ispirato al fondamentale principio di ragionevolezza, in ordine all’applicazione della normativa in questione che, pur nella salvaguardia della salute pubblica, tenga conto del livello di accettabilità delle mascherine da parte degli alunni  che vengano a vivere situazioni discriminanti oggettivamente del tutto irrazionali e perniciose”. È quanto chiede Camilla Bianchi, Garante per l’infanzia e l’adolescenza della Toscana, con una nota inviata al presidente della Giunta regionale, agli assessori alla Sanità e all’Istruzione, al presidente del Consiglio regionale e ai consiglieri dell’Assemblea legislativa toscana.

Occhi puntati sulla scuola dell'infanzia

Tale segnalazione, come già ricordato, ha l’obiettivo di fornire, “quantomeno con riguardo alla scuola dell’infanzia, uno specifico indirizzo, costituzionalmente orientato e ispirato al fondamentale principio di ragionevolezza, in ordine all’applicazione della normativa in questione che, pur nella salvaguardia della salute pubblica, tenga conto del livello di accettabilità delle mascherine da parte degli alunni  che vengano a vivere situazioni discriminanti oggettivamente del tutto irrazionali e perniciose”.

A questo proposito la Garante segnala alla Giunta e al Consiglio regionali la “circostanza per cui lo stesso Ministero dell’Istruzione con la circolare del 13.08.2021 abbia precisato, con riguardo al pregresso D.L 111/2021, che “La misura pare doversi adattare al contesto scolastico in cui i ...(bambini)… sono inseriti. Ovvero in ragione dei principi di coerenza e ragionevolezza funzionali alla didattica, non pare necessario l’utilizzo della mascherina nella scuola dell’infanzia anche per i piccoli che hanno compiuto 6 anni...”.

E sul piano dei principi generali di ordine sovranazionale, conclude la garante Bianchi, segnala che l’articolo 3, comma 1 della Convenzione Internazionale sui Diritti dell'Infanzia e dell’Adolescenza, ratificata dall’Italia con la legge 176/1991, dispone espressamente che “In tutte le decisioni relative ai fanciulli, di competenza delle istituzioni pubbliche o private di assistenza sociale, dei tribunali, delle autorità amministrative o degli organi legislativi, l'interesse superiore del fanciullo deve essere una considerazione preminente”.

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