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La grandine colpisce ancora: campagne aretine flagellate. Le testimonianzea: "Danni al tabacco e al 50 per cento degli ortaggi"

In pochi minuti la perturbazione di sabato si è abbattuta in Valtiberina provocando ingenti danni alle aziende agricole del territorio

Il maltempo che sabato scorso si è abbattuto su una fascia della Valtiberina, in particolar modo da Mezzavia di Anghiari fino ad arrivare a Sansepolcro, ha pesantemente colpito l'agricoltura, e ora inizia la conta dei danni. In pochi minuti la perturbazione si è abbattuta sulla zona provocando ingenti danni alle aziende agricole del territorio che si sono viste piovere addosso chicchi di grandine più grandi di un’albicocca, mescolati alla pioggia.

A parlare è Nicoletta Mutti, titolare dell’azienda agricola l’Orto di Rocca situata nella primissima periferia di Sansepolcro.

“La grandine ha provocato danni alle colture come pomodori, peperoni, fragole mature e insalata pronte per il raccolto, zucchine, fagioli, patate e non solo. Anche la nostra serra – continua Nicoletta - è stata danneggiata. Il telo è stato bucato e se non verrà sostituito ciò provocherà ulteriori danni anche durante l’inverno. Possiamo già stilare – prosegue l’imprenditore – un danno economico del 50% sul totale della produzione aziendale e circa il 30% del raccolto perso per il fagiolo piattello, prodotto biodiverso della Valtiberina, anche se soltanto nei prossimi giorni sapremo quantificare effettivamente il danno”.

Grandine, i danni in Valtiberina

Campi di grano completamente distrutti proprio alla vigilia della mietitura, coltivazioni di mais rovinate, piante spogliate dalle foglie e dalla frutta sbattuta a terra, verdure sott’acqua nei terreni allagati ma anche rami spezzati e piante sradicate per le raffiche di vento che hanno accompagnato i nubifragi con la caduta violenta di grandine. E’ quanto emerge dal primo bilancio della Coldiretti effettuato con il ritorno del caldo e del sereno dopo l’ondata di maltempo che si è abbattuta su città e campagne nel primo giorno dell’estate.

“Abbiamo trapiantato il tabacco i primi di maggio e siamo più avanti rispetto all’annata – commenta Andrea Giorni dell’omonima azienda individuale – la coltura era in uno stato avanzato di accrescimento e la forte grandine di sabato scorso ha provocato un danno del 100%. La pianta di tabacco è stata persa e non essendo ancora in cimatura, le poche foglie buone rimaste attaccate alla pianta richiederanno un lavoro molto costoso e altrettanto faticoso per il recupero.

Un altro aspetto da considerare – conclude Giorni - sono le ferite arrecate a piante e foglie, che se non curate e trattate, sono facili porte di accesso per patogeni secondari”.

Ma non solo tabacco – prosegue Giorni – anche il grano, in fase di maturazione, ha subito un danno di più del 50%, la grandine ha allentato le spighe e ha fatto cadere gli acini, sgranandoli completamente”.

La grandine – sottolinea la Coldiretti – è l’evento più temuto dagli agricoltori nelle campagne in questo momento perché i chicchi si abbattono sulle coltivazioni e sui frutteti pronti alla raccolta provocando danni irreparabili alle coltivazioni e mandando in fumo un intero anno di lavoro. Si aggrava così con l'inizio dell'estate – precisa la Coldiretti – il drammatico conto dei danni nelle campagne dopo una pazza primavera segnata prima da una forte siccità e poi da un eccesso di precipitazioni anche violente che hanno ritardato le semine e tagliato i raccolti.

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