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Venerdì, 19 Aprile 2024
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"La Grande Guerra lontano dal fronte, il caso di Arezzo". Il contributo del volontariato nel periodo bellico

Martedì prossimo conferenza dello storico Luigi Armandi all'auditorium Ducci

Sarà Luigi Armandi a tenere la prossima conferenza del ciclo “La Grande Guerra lontano dal fronte, il caso di Arezzo”, organizzato dalla Società storica aretina, con il patrocinio del Comune di Arezzo, in occasione del primo centenario della fine della Prima guerra mondiale. Alle ore 17,30 di martedì 6 novembre, all’Auditorium Ducci di via Cesalpino, Armandi parlerà dell’associazionismo e del volontariato aretini, civile e femminile, nel periodo bellico.

Ad Arezzo, come in tutte le città lontane dal fronte, un contributo fondamentale venne, attraverso numerose associazioni di volontariato, da donne, giovani, anziani e famiglie, privati della tradizionale guida maschile. Un volontariato locale cresciuto, anno dopo anno, ed esaltato dalla vittoria finale alla quale aveva concorso in molte forme e modalità. Il contributo che gli aretini, uomini e donne, dettero alla causa bellica è illustrato con dovizia di particolari da documenti finora sconosciuti e dati inattesi per la loro gravità. Emerge la forte e vincente determinazione di sostenere padri e figli impegnati al fronte a combattere una battaglia non sempre voluta.

Aretino, 72 anni, sociologo e saggista, Luigi Armandi è stato consigliere comunale di Arezzo, presidente degli Amici della Musica e fra i promotori di numerose associazioni (FAI, UNICEF, Società italiana di Sociologia, Forum, Tagete). È stato anche fondatore e presidente del Kiwanis Club di Arezzo, consigliere della Croce Bianca e della Filarmonica Guido Monaco. È socio fondatore e consigliere della Società storica aretina e dal 2015 presiede il Comitato aretino per la valorizzazione del Risorgimento. È anche socio dell’Associazione nazionale garibaldini. È autore di numerose ricerche e pubblicazioni sulla storia aretina, prevalentemente dell’Ottocento e del Novecento.

Curato da Luca Berti, il ciclo di conferenze, che si protrarrà fino all’inizio del mese di dicembre, si occupa del grande sforzo logistico che accompagnò in tutta la Penisola la guerra combattuta fra il 1915 e il 1918 nel Friuli e nel Veneto. La guerra finì con il coronare il processo di unificazione nazionale, ma dopo la “rotta di Caporetto” rischiò di mettere a repentaglio la tenuta del giovane Stato italiano. L’approfondimento del “caso di Arezzo” si propone di mettere in luce le drammatiche vicende che precedettero, accompagnarono e seguirono il conflitto e le epocali ripercussioni che l’evento ebbe sulla comunità locale, sotto il profilo sociale e politico.

La conferenza successiva, sul tema “Il doloroso ricordo dei soldati caduti”, è in programma il 13 novembre e sarà tenuta da Alessandro Susi. Come di consueto, gli incontri in programma all’Auditorium Ducci sono ad ingresso libero, con dibattito finale aperto a tutti.

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