Giustizia civile, quasi il 18% delle cause va oltre i tre anni. Ma a livello nazionale si sfiora il 25%

I tempi non sono brevi, è vero. Ma ad Arezzo la macchina della giustizia non è così lenta come ci possiamo immaginare. Il quadro, tinteggiato positivamente, è quello che emerge dalle statistiche di Sole24Ore che nel suo rapporto sulla "Qualità della vita" prende in esame anche i contenziosi civili. Quelli che ogni anno portano nelle aule dei tribunali italiani migliaia e migliaia di persone. Quelle che per molti appaiono estenuanti percorsi tra burocrazia e cavilli legali.

Il dato aretino su questo fronte è però positivo, come lo è quello toscano. Merito di una magistratura che si dà da fare, ma anche riflesso del calo di procedimenti giudiziari che si è avuto nell'ultimo anno a livello nazionale la relazione per l'inaugurazione dell'Anno Giudiziario, curata direttamente dall’Ufficio di Gabinetto del Ministro della Giustizia, si è soffermata parlando di un calo nel 2015 di ben 370mila cause civili.

Cause definite e nuove iscrizioni

Sole24Ore parte dal rapporto tra le cause definite e le nuove iscritte. Il dato è espresso in percentuale e quello aretino è pari all'1,33. Leggermente migliore della media nazionale (1,18 per cento), porta la città al 17esimo posto. E in Toscana? Bene Siena, Massa, Grosseto, Prato, Lucca e Livorno sono distribuite tutte tra la nona e la 18 posizione. Seguono Pisa, 41esima, e Firenze 59esima - e ultima tra le Toscane - con una percentuale dell'1,16.

Liti ultra triennali

Ci sono poi quelle cause che si trascinano nel tempo. Lo spartiacque tra le cause lumaca e le altre, per il quotidiano economico sono i 3 anni. Tra le cause pendenti, quelle che superano questa linea temporale ad Arezzo sono il 17,62 per cento. Molte di meno rispetto alla media nazionale, che si assesta sul 24,51 per cento.

Una precedente indagine del quotidiano economico (relativa allo scorso luglio) entrava più nel dettaglio, parlando di cause civili che richiedevano in media 939 giorni per essere risolte. Meglio rispetto al resto d'Italia dove ne erano necessari 1007.