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Giostra: la Fondazione non avrà voce in capitolo sul Saracino, il consiglio comunale nomina la nuova Magistratura

Consiglio Comunale 8 febbraio 2019: lo scioglimento dell’Istituzione Giostra del Saracino e la nuova magistratura della Giostra

Anche il consiglio comunale di Arezzo ha dato il parere favorevole allo scioglimento dell'Istituzione Giostra e alle conseguenti modifiche al regolamento della manifestazione cavalleresca.

E' stata una mattinata lunga in consiglio comunale ma alla fine la pratica è stata approvata all'unanimità. Accolte anche le eccezioni presentate dal consigliere Paolo Bertini e dall'opposizione che ha espressamente richiesto una netta separazione tra Giostra del Saracino e Fondazione Intour.
Le competenze riguardanti la manifestazione resteranno in carico completamente all'amministrazione comunale e agli uffici competenti.

Ma allora cosa cambia? E perché è stato necessario abolire l'Istituzione e riformare il regolamento della Giostra?

“Adesso i mutamenti intervenuti hanno diminuito sensibilmente – ha sottolineato il vicesindaco Gianfrancesco Gamurrini – la posizione di vantaggio che le istituzioni avevano in merito a snellezza amministrativa e rapidità decisionale. Anzi, l’attuale quadro ne circoscrive l’operatività e ne muta la natura. Per queste ragioni, uno strumento quale è stato l’Istituzione Giostra del Saracino vede superate le ragioni che ne avevano motivato la creazione. C'è il doppio ruolo dei rettori, ci sono associazioni che lavorano dentro la Giostra e che la qualificano e che non hanno finora avuto spazio o sono state coinvolte, c'è la necessità di fare della Giostra un veicolo speciale di promozione della città e questo è un compito proprio dell'amministrazione comunale. I compiti di organizzazione, promozione e sviluppo della rievocazione, dopo lo scioglimento dell’istituzione, che sarà operativo dal 28 febbraio, vengono dunque riassunti direttamente dagli uffici comunali, in particolare quello per le politiche turistiche e culturali”.

Come organismo di rappresentanza dei quartieri ci sarà la Consulta, composta dai quattro rettori e da un rappresentante nominato direttamente dal sindaco in veste di presidente. Quest’ultimo resta in carica tre anni e può essere confermato. Esprime pareri obbligatori vincolanti in ordine ai disciplinari relativi alla manifestazione: dalla scenografia al benessere del cavallo, dalla misurazione dei punteggi all’uso delle fotocellule. Esprime parere obbligatorio anche sulle modifiche al regolamento della Giostra e sullo svolgimento di eventuali edizioni straordinarie. Ha anche funzioni propositive in merito alla modifica dei suddetti disciplinari.

Nasce poi il Consiglio della Giostra, il comitato consultivo di nove membri che supporta le attività che concorrono alla realizzazione della scenografia, del corteggio storico e delle manifestazioni collaterali. Con un rappresentante per ogni associazione che fa parte del corteggio, Signa Arretii, Musici, Sbandieratori, un rappresentante di ciascun quartiere, due nominati dal consiglio comunale con una maggioranza qualifica di 2/3, novità prevista in virtù di un emendamento di Matteo Bracciali. Ha anche funzioni propositive in merito alla modifica del disciplinare sulla scenografia.

Positivi i commenti dei consiglieri comunali Roberto Bardelli, Paolo Bertini ed Egiziano Andreani, che hanno sottolineato la bontà del lavoro svolto dal vicesindaco che finalmente ha portato alla quadratura su una riforma che ha dato soddisfazione a tutti i quartieri, mentre Francesco Romizi “ha messo in risalto come l'ufficio comunale sia praticamente sguarnito. Di fatto c'è una sola persona che si occupa di Giostra, peraltro egregiamente. Vorremmo anche avere assicurazioni di carattere economico”.

Meri Stella Cornacchini ha ricordato come in commissione si sia astenuta su questa pratica per mancanza di condivisione con alcuni consiglieri di maggioranza: “in futuro non si ripeta questo metodo”. Nella replica, Gianfrancesco Gamurrini ha ricordato come i consiglieri comunali abbiano avuto copia del regolamento a metà dicembre: “inoltre, sull'ufficio comunale posso dire che attualmente gode di quattro unità, non una. E nel piano delle assunzioni deliberato dalla giunta c'è la previsione di altre due persone. Passeremo dunque da quattro a sei. Quando ci siamo insediati, infine, i quartieri prendevano contributi che questa giunta ha raddoppiato. Così come dello stesso raddoppio di somme hanno beneficiato le associazioni”.

“Il percorso intrapreso – ha sottolineato Matteo Bracciali – ha tenuto fuori il consiglio comunale, sia detto come dato di fatto e senza spirito polemico. Il percorso che porta alla deresponsabilizzazione dei rettori su alcuni aspetti è una scelta corretta. Così come sono d'accordo sulla portata del loro ruolo di interlocuzione. Abbiamo però una perplessità: il ruolo assegnato all'amministrazione comunale deve infatti essere supportato da risorse adeguate e su queste vigileremo. C'è poi la questione della partecipazione, cosa diversa dalla semplice informazione, e per questo abbiamo deciso di recuperare un ruolo del consiglio comunale. E per il futuro vogliamo che le competenze di indirizzo e organizzazione restino dentro al Comune di Arezzo, a differenza di quanto avvenuto per turismo e cultura con le Fondazioni”.

“Una giornata da ricordare” per Giovanni Bonacci.

Lo scioglimento dell'Istituzione è stato votato all'unanimità con 27 voti favorevoli, gli stessi ottenuti dal regolamento.

Novità anche per la Magistratura della Giostra visto che quella in carica ha terminato il suo mandato a fine 2018. Intanto la sua composizione è stata portata a 10 membri grazie a un emendamento al regolamento sulla Giostra di Paolo Bertini.

Ecco allora i nuovi magistrati: Marco Cecchi, primo magistrato, Angiolo Agnolucci, Luca Bizzarri, Gino Ciofini, Sauro Colizzi, Mauro Messeri, Laura Paffetti, Marco Salvadori, Andrea Sandroni, Roberto Tundo.

Manterranno la carica nel triennio 2019/2021.

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