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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Giornata Mondiale dell'Acqua, sette anni fa il referendum per la ripubblicizzazione del servizio

In occasione della Giornata Mondiale dell'Acqua ci teniamo a evidenziare gli elementi critici e i nodi da sciogliere per giungere finalmente ad una reale tutela dell'acqua e ad una sua gestione pubblica e partecipativa. Nel Giugno 2011 abbiamo...

In occasione della Giornata Mondiale dell'Acqua ci teniamo a evidenziare gli elementi critici e i nodi da sciogliere per giungere finalmente ad una reale tutela dell'acqua e ad una sua gestione pubblica e partecipativa. Nel Giugno 2011 abbiamo votato e vinto il referendum contro le privatizzazioni e il profitto sull’acqua.

Da allora sono cambiati 5 governi e tutti hanno ignorato e contraddetto la volontà popolare favorendo la privatizzazione del servizio idrico e degli altri servizi pubblici locali, reinserendo in tariffa il profitto garantito ai gestori . Inoltre, la crisi idrica, aggravata dal surriscaldamento globale e dai relativi cambiamenti climatici, ha fatto emergere le responsabilità di una gestione privata che risparmia sugli investimenti infrastrutturali per massimizzare i profitti.

Il mercato ignora le conseguenze su ambiente, salute e qualità dell'acqua. Per questo chiediamo una strategia di prevenzione e precauzione. Denunciamo ancora una volta le scelte tariffarie esose e antipopolari dell'ARERA (già AEEGSI), la violazione referendaria del nuovo metodo tariffario il quale, tra l'altro, permette che gli utili siano sottratti agli investimenti per distribuirli invece come dividendi agli azionisti pubblici e privati. ARERA ha poi avallato l’esproprio di milioni di euro, attuato con l’addebito sulla bolletta dell'acqua di un illegittimo “conguaglio ante 2012”.

Per queste ragione ne chiediamo lo scioglimento, tornando alla competenza del Ministero dell’Ambiente. Anche se in questo momento è dura capire cosa attendersi dal nuovo quadro politico nazionale , auspichiamo che le forze uscite vincenti dalle elezioni grazie alle loro posizioni antisistema, M5S e Lega, abbiano atteggiamenti diversi riguardo alle politiche di privatizzazione rispetto a quelle di coloro che sinora si sono avvicendati al Governo.

Proponiamo che vengano messi in atto nuovi processi decisionali, una democrazia partecipativa, per reagire ad appropriazioni private di un bene comune vitale quale è l'acqua cui necessitano gestioni pubbliche estranee al profitto e alle logiche proprie delle società di capitale. Ribadiamo che oggi più di ieri è necessaria una radicale inversione di tendenza ed è sempre più importante riaffermare il valore paradigmatico dell'acqua come bene comune, ribadendo che: l'acqua è un diritto umano universale e fondamentale. Si scrive Acqua , si legge Democrazia.

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