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Scelta nuovo direttore Asl sud est. Ghinelli: "Ho in mente un nome. Enrico Rossi ascolti me e i colleghi di Grosseto e Siena"

E poi c'è il sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli che, nonostante non si sbilanci su alcun nome, punta i piedi sulla necessità di coinvolgere attivamente i primi cittadini dell'area sud-est della Toscana.

Da una parte la Cisl chiede la conferma per Enrico Desideri mentre, dall'altra, c'è chi vorrebbe vedere il ruolo di direttore generale della Asl Toscana sud est affidato ad altre personalità.

E poi c'è il sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli che, nonostante non si sbilanci su alcun nome, punta i piedi sulla necessità di coinvolgere attivamente i primi cittadini dell'area sud-est della Toscana.
Un punto sul quale non cede di un passo aggiungendo anche come da parte del governatore toscano Enrico Rossi sia necessario "un atteggiamento più aperto sui nomi" dei papali sostituti di Desideri.

“La nomina del nuovo direttore generale della Asl Toscana sud-est rappresenta un passaggio fondamentale per le politiche sanitarie del territorio aretino, senese e grossetano - spiega il sindaco Ghinelli - Già da mesi insieme agli altri due sindaci, Antonfancesco Vivarelli Colonna di Grosseto e Luigi De Mossi di Siena, ci siamo confrontati sui possibili scenari che si possono determinare. Per quanto mi riguarda, come i miei colleghi sanno e come sa bene anche il presidente Rossi, io ho un'idea precisa che intendo proporre al presidente in accordo con gli altri sindaci prima della riunione del 16 di gennaio, voluta proprio per affrontare questa tematica”.

“Leggo in queste ore delle posizioni circa la possibiltà di prorogare la presenza di Enrico Desideri; qualunque soluzione si intenderà prendere è evidente che non può prescindere dal parere dei sindaci, dai loro desiderata non solo sui nomi ma anche sulle linee di indirizzo politico in ambito sanitario che si intende dare alla nostra Asl. Se è vero che da un punto di vista strettamente formale il presidente Rossi ha l'obbligo di sentire i nostri pareri, è altrettanto vero che dal punto di vista squisitamente politico noi non possiamo pensare di risolvere questa questione così importante con una comunicazione di servizio anche alla luce di ciò che sta accadendo nella sanità toscana, delle criticità evidenti della sanità aretina e delle elezioni regionali dl prossimo anno, che dovrebbero consigliare al presidente Rossi un atteggiamento più aperto che mai nei confronti dei territori. Questo appuntamento, derubricato da molti come un semplice aggiornamento sui nomi, è per me invece un momento focale per ragionare di nuovo insieme del futuro di una sanità che così com'è ha troppe falle e troppi limiti e che non può risolversi in un semplice valzer di nomi e cognomi. I nomi dovranno tutti avere un progetto ed è per questo che aspetto che il presidente Rossi chieda a me e ai colleghi di Grosseto e Siena, con i quali è già stato fatto un lavoro di sintesi, quale nome abbiamo in testa, perchè io ne ho uno, e abbiamo il diritto di comunicarlo al presidente della Regione”.

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