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Giovedì, 18 Aprile 2024
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"Genius Loci. Le molte voci di un luogo", presentato l'incontro sulla rigenerazione del Pionta

"Presentazione delle linee di ricerca messe a punto per la rigenerazione e restituzione del Parco del Pionta alla comunità cittadina di Arezzo"

Seguendo gli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’Onu, in particolare l’obiettivo 11 “Città e comunità sostenibili”, l’incontro-convegno “Genius Loci. Le molte voci di un luogo: sulla costruzione collettiva del sapere locale”, che si terrà ad Arezzo l’8 giugno, costituisce l'occasione per presentare le linee di ricerca messe a punto per la rigenerazione e restituzione del Parco del Pionta alla comunità cittadina di Arezzo: uno dei parchi simbolo della città, luogo di storia e di memoria, oltre che fondamentale polmone verde urbano. Ricco il programma di appuntamenti, aperti a tutta la cittadinanza, che prenderà il via fin dal mattino con interventi, una tavola rotonda, ma anche una passeggiata nel Parco, workshop esperienziali ed esposizioni che si terranno durante la giornata al Campus universitario di Arezzo dell’Università di Siena (viale Cittadini 33).

Obiettivo principale è raccontare i percorsi di riattivazione e cura che stanno interessando il Parco, oltre a stimolare i partecipanti a immergersi nelle memorie e nella vitalità di uno dei patrimoni culturali, sociali e ambientali più significativi della città. In quell'occasione i visitatori saranno sollecitati a una riflessione profonda e creativa sul proprio ruolo di cittadini attivi e invitati a partecipare a un percorso di scoperta creativa della realtà del Campus attraverso strumenti di cura che diventano atti di rigenerazione e ricontestualizzazione del Parco. L’iniziativa è organizzata dal Dipartimento di Scienze sociali, politiche e cognitive (Dispoc) dell’Università di Siena, sede di Arezzo con AIS Associazione Italiana di Sociologia, Sezione “Vita quotidiana”. Sono partner del progetto: la Provincia di Arezzo, ISIA Firenze Istituto Superiore per le Industrie Artistiche, Chille de la balanza. L’iniziativa ha il sostegno di Unicoop Firenze e BioBenessere B&B.

La giornata, presentata oggi alla stampa al campus del Pionta, sarà aperta alle ore 9.15 nell’Aula 1 del Campus dai saluti istituzionali del Rettore dell’Università di Siena Roberto Di Pietra, della Direttrice Dispoc Cristina Capineri, della Direttrice Sanitaria dell’Azienda USL Toscana Sud Est Simona Dei e dell’Assessore all’urbanistica del Comune di Arezzo Francesca Lucherini. Proseguirà con la sessione “Rigenerare il Pionta. Restituire un bene comune alla collettività”. Vi prenderanno parte: Claudio Ascoli, Chille de la balanza Firenze, Maurizio Galluzzo, ISIA Firenze, Pompeo Martelli del Network Mente in rete, Dipartimento di Salute mentale della ASL Roma 1, con il coordinamento dei docenti del Dispoc Carlo Orefice e Sebastiano Roberto. Seguirà la tavola rotonda con attori del territorio. Parteciperanno: Massimiliano Pagni, responsabile dell'Ufficio Tecnico dell'Ateneo, Roberto Barone CAS - Centro di aggregazione sociale Colle del Pionta, Franco Dringoli del Comitato Rinascita Pionta, Tina Chiarini, Centro Basaglia Onlus, Marco Chioccioli, Dirigente scolastico Istituto IV Novembre, Luca Decembri, Direttore dell’ITIS G. Galilei, Carlo Beoni dell’Università dell’Età libera, introdotti dall’assegnista di ricerca del dipartimento universitario Gozde Yildiz e coordinati dal professor Mario Giampaolo docente Dispoc.

Si andrà poi alla scoperta del Pionta con una passeggiata a cura di Chille de la balanza, e dell’Orto Botanico dell’Università di Siena - sarà presente la Direttrice Ilaria Bonini – e del professor Sebastiano Roberto.

Dal primo pomeriggio si terranno poi i workshop: “Narrazione teatrale” con Chille de la balanza; “Sperimentare la rigenerazione attraverso un gioco da tavola” con Gozde Yildiz; “Zion. Un gioco a tema ambientale”, con Lab2030 e Circolo Baobab; “Voci negate. L’esperienza manicomiale di Arezzo: un gioco di ruolo dal vivo” con Lab2030 e Circolo Baobab. Nella giornata sarà poi possibile visitare tre esposizioni: “L’ex Ospedale neuropsichiatrico di Arezzo: da istituzione totale a risorsa per la cittadinanza”, a cura di ISIA Firenze, della Biblioteca Umanistica sede di Arezzo e del Presidio universitario del Pionta; “Vietato non toccarsi: l’esperienza della panchina musicale” a cura del professor Mario Giampaolo, in collaborazione con ITIS G. Galilei; “Rigenerare gli spazi: la street art in azione” a cura di Rame13.

La professoressa Francesca Bianchi, docente di Sociologia generale dell’Università di Siena e responsabile del progetto GEM, precisa: «La realizzazione di un presidio culturale permetterà di pianificare e attivare progetti mirati di valorizzazione e divulgazione del ricco patrimonio storico-archivistico, culturale e ambientale del Pionta. Il presidio agirà da “laboratorio permanente” in grado di coinvolgere e sensibilizzare, mediante workshop, performance narrative-teatrali e prodotti divulgativi, non solo docenti e studenti universitari ma anche le realtà associazionistiche, la cittadinanza e le comunità del territorio di riferimento».

In merito al progetto, poi Claudio Ascoli, regista e fondatore Chille de la balanza, aggiunge: «Noi Chille de la balanza siamo presidio culturale a San Salvi, l'ex-città manicomio di Firenze, da 25 anni. Vi entrammo perché l'ultimo direttore Carmelo Pellicanò volle accompagnare l'uscita dell'ultimo matto con il contemporaneo ingresso di Firenze e dei suoi cittadini in quella che fino ad allora era...una città negata. Da quel momento, le presenze alle diverse iniziative-proposte-progetti culturali sono state oltre 600.000, una bella comunità partecipante. Abbiamo accolto di buon grado l'invito a "dare una mano" per provare a costruire dal basso un presidio culturale nel Pionta, con il coinvolgimento attivo e partecipativo dei tanti giovani universitari che lo frequentano - ma ancora non lo vivono - e delle associazioni che da anni se ne occupano con singoli progetti».

«ISIA Firenze ha attivato un Laboratorio di Rigenerazione Urbana all’interno del corso Design della Comunicazione, accompagnando studenti e studentesse all’interno dell’area del Pionta con la supervisione del professore Maurizio Galluzzo e dell’assegnista Godze Yildiz –. Spiega il professor Francesco Fumelli Direttore di ISIA Firenze -. A seguito di una serie di sopralluoghi in loco e di uno studio del patrimonio materiale e immateriale contenuto nell’archivio storico dell’ex ospedale neuropsichiatrico di Arezzo, il gruppo studentesco ha avviato un processo di costruzione di uno storytelling inedito per la valorizzazione della memoria dell’esperienza manicomiale.  L’ideazione di un progetto espositivo è stata successivamente accompagnata dalla creazione di un prodotto editoriale dal titolo omonimo: “Siamo tutte Elettra” è il risultato di un percorso multidisciplinare che ha visto studenti e studentesse confrontarsi con gli ambiti del design speculativo, della curatela, della ricerca sociologica, dell’editoria cartacea».

Sull’iniziativa così Franco Dringoli, del Comitato Rinascita Pionta: «Dopo aver seguito con interesse il percorso partecipativo “Rigeneramenti”, promosso dall’Università che ha potuto far emergere il masterplan unitario che auspicavamo, adesso vogliamo essere attori di quel laboratorio permanente che dovrà diventare il Pionta, un presidio culturale aperto alla cittadinanza».

Il Presidente della Provincia di Arezzo, Alessandro Polcri, rappresentato dal Consigliere Simon Pietro Palazzo: "La Provincia di Arezzo ha, da sempre, promosso e supportato progetti di divulgazione e valorizzazione del ricco patrimonio culturale del proprio territorio. Per questo ha aderito prontamente al Progetto dell’Università di Siena, Dipartimento di Scienze sociali, politiche e cognitive, che svolge la propria attività nelle ex strutture dell’ex Ospedale Neuropsichiatrico di Arezzo (Opn). La storia dell’Istituto aretino, dalla sua fondazione alla chiusura, è direttamente intrecciata a quella della Provincia che, per oltre cento anni, ha mantenuto le competenze in materia di assistenza psichiatrica, compiendo scelte all’avanguardia per l’epoca, sia dal punto di vista progettuale, che da quello sanitario. La Provincia custodisce la memoria di questa storia nei propri archivi, ma custodire e conservare significa anche tramandare: la memoria deve uscire dagli archivi per diventare patrimonio comune di conoscenza. Raccontare le storia e le storie, attraverso le nuove e moderne forme serve a tramandare memoria, conoscenza, tradizioni, per coinvolgere e sensibilizzare le persone a riappropriarsi degli spazi della Città in modo inedito. Questo progetto ci interessa e ci affascina e siamo curiosi di scoprirne i primi frutti".

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