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Gay Pride ad Arezzo, Arcigay: "Il sindaco? Non lo faremo salire sul alcun carro. Venga e incontri coppie e famiglie"

"Il sindaco? Certo che è invitato. E ci farà particolarmente piacere se vorrà partecipare all'iniziativa e incontrare coppie e famiglie gay". Le parole sono quelle di Veronica Vasarri, presidente dell'Arcigay di Arezzo che commenta così...

"Il sindaco? Certo che è invitato. E ci farà particolarmente piacere se vorrà partecipare all'iniziativa e incontrare coppie e famiglie gay".

Le parole sono quelle di Veronica Vasarri, presidente dell'Arcigay di Arezzo che commenta così l'articolo apparso su Repubblica.it dove il primo cittadino di Arezzo ha espresso la propria opinione riguardo al Pride che si svolgerà in città il prossimo 27 maggio.

«Sarà una manifestazione fatta in maniera provocatoria - si legge su Repubblica - E per mettere in imbarazzo la gente. Noi però la accoglieremo civilmente. Pregando gli organizzatori di evitare effetti scenici imbarazzanti, come manifestazioni di sesso libero in strada». Pronta la replica, senza alcun velo di polemica, da parte della presidente Arcigay Arezzo.

"Voglio rassicurare non solo il sindaco - prosegue - ma tutta la popolazione. Nessuno ha intenzione di mettere in imbarazzo nessuno. Il senso del Pride è ben più corposo. Non si tratta di una mera ostentazione dei propri gusti sessuali. Ma è un momento che deve servire a sensibilizzare la città sui diritti civili. Non possiamo ridurre tutto ai minimi termini. Certo, sarà una manifestazione colorata. Una festa per tutta la città. E' anche vero che, in merito al decalogo sulle buone regole di comportamento che ha citato il sindaco Ghinelli, non possiamo certo imporre un certo tipo di abbigliamento piuttosto che un altro ai partecipanti. Il limite sarà quello del pieno rispetto della legalità. Per tutti".

"Abbiamo voluto condividere l'organizzazione del Pride ad Arezzo - spiega ancora Vasarri - con l'amministrazione. Nei mesi passati ci siamo incontrati ed abbiamo esposto ai rappresentanti del governo locale il nostro progetto. Siamo orgogliosi che la nostra città sia protagonista. Invitiamo tutti a partecipare e conoscere meglio la realtà del mondo Lgbt. Sono certa che se il sindaco e tutta la giunta vorranno prendere parte alla manifestazione rimarranno piacevolmente stupiti. Altra cosa. Non abbiamo intenzione di far salire nessuno su alcun carro e di spogliarlo (a meno che non sia volontà del diretto interessato)".

Nel frattempo la macchina organizzativa del Toscana Pride va avanti a pieno ritmo. Tante le adesioni già confermata da tutti gli angoli della regione e oltre.

Il Comitato promotore del Toscana Pride fa appello alle Istituzioni toscane e alla società civile perché questa sia la festa dell’orgoglio di tutte e tutti e lancia la campagna di adesione al Toscana Pride e quella di crowdfunding e fundraising.

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