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La polemica

Gamurrini: “Non ce l’ho con la maglia amaranto, chiedo scusa ai tifosi. Deluso per mio nonno”

Dopo l'esclusione del suo illustre antenato dalle dediche delle lance d'oro della Giostra, si era lasciato andare a un commento che ha scatenato le polemiche dei tifosi dell'Arezzo. In Curva Sud ieri è apparso uno striscione contro l'ex vicesindaco

“Non volevo offendere nessuno, non ce l’ho con la maglia amaranto e chiedo scusa ai tifosi per quella frase inadatta dettata solo dalla delusione per il mancato riconoscimento alla personalità di mio nonno che ha dato un grosso contributo storico e culturale alla città di Arezzo e non solo.”

Questa la dichiarazione che Gianfrancesco Gamurrini rilascia in seguito allo striscione dei tifosi amaranto apparso in curva sud all’inizio della partita contro la Flaminia che si è tenuta ieri pomeriggio allo stadio Città di Arezzo. Striscione che gli Ultras hanno preparato dopo aver letto un suo commento su Facebook in merito all’intitolazione della lancia d’oro della Giostra di settembre al centenario dell’Arezzo.

Gli antefatti

Ha lasciato qualche strascico in città la mancata intitolazione di una lancia d’oro a Gianfrancesco Gamurrini, nonno dell’ex vicensindaco ed ex assessore allo sport del Comune di Arezzo che porta il suo stesso nome.

La lancia della Giostra di giugno infatti è stata dedicata, con voto in giunta, a Luca Signorelli nel cinquecentenario dalla morte. L’artista considerato uno dei pittori di maggior riferimento per il periodo rinascimentale è nato e morto a Cortona.

La lancia d’oro di settembre è stata invece intitolata al centenario dell’Arezzo Calcio fondata in città proprio il 10 settembre del 1923.

Gamurrini proposto ma non approvato

È rimasto fuori dall’albo delle dediche Gianfrancesco Gamurrini, storico, archeologo e numismatico italiano, personaggio di spicco della cultura aretina morto il 17 marzo del 1923. Questo nonostante alcuni enti storici l’avessero proposto e in molti ci fosse la consapevolezza di questo importante anniversario seguito con molta attesa dagli stessi nipoti della famiglia Gamurrini.

Nella sua biografia si legge: “Archeologo e storico italiano dai molteplici interessi, discendente di una famiglia nobile aretina, fu Rettore della Fraternita dei Laici, antica confraternita di Arezzo. Raccolse le iscrizioni etrusche e romane presenti nella zona di Arezzo, ed esplorò siti etruschi e romani in tutta l'Italia centrale, gettando le basi della sua carta archeologica dell'Italia centrale. Nel 1867 il ministro Michele Coppino lo nominò direttore della nuova Galleria Reale di Firenze. A lui si deve il ritrovamento nel 1884 ad Arezzo, in un manoscritto dell'XI secolo dell'abbazia di Montecassino, della Peregrinatio Aetheriae.”

Quando sabato mattina sono state rese ufficiali le dediche delle due lance d’oro, in occasione della cerimonia di premiazione dei giostratori a Palazzo Cavallo, per Gamurrini l’amara sorpresa di vedere il suo antenato escluso.

Il commento incriminato e lo striscione

Da qui un commento scritto d’impeto ha attirato le attenzioni di chi invece si era prodigato per l’intitolazione al centenario dell’Arezzo per il quale è nato in città anche un comitato organizzatore di cui fa parte il Comune stesso.

Commentando sui social l’esclusione l’ex vicesindaco ha contestato la lancia all’Arezzo additandola come una società “plurifallita e che non ci dice nulla”. La reazione dei tifosi ha portato ad uno striscione srotolato in curva sud all’inizio della partita contro la Flaminia: “2002-2003 assessore e tifoso appassionato, 2023 ti rimangi tutto per il tuo antenato. Gamurrini vergognati.”

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La foto dello striscione apparso in Curva Sud 

Le scuse

Gamurrini, profondo conoscitore e attivista della Giostra del Saracino, adesso chiede scusa ai tifosi rimarcando la delusione per la mancata dedica al suo famoso antenato.

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